Prima di partire per Napoli, oggi pomeriggio, ho letto sul sito http://www.pianoincipit.com/ il bellissimo pezzo introduttivo del primo opuscoletto pasquale: lo scrisse nel 1991 Don Alfredo Ammendola e sancì l'inizio dell'avventura dell'Incipit vita nova ... non lo conoscevo, anche perchè allora giovanissimo (bei tempi andati!!!) e poi perchè negli archivi di San Nicola non c'è traccia dei primi opuscoli (i Luigini entreranno a far parte dell'Incipit solo a partire dal 1995, ed è da quell'anno che li custodiamo). E' un testo interessante, che vede Don Alfredo apripista di una realtà che 11 anni più tardi si è allargata agli amici di Meta e Sant'Agnello. Lo ripropongo per intero, come monito, come invito, come speranza di un futuro ancora più intenso, ancora più insieme ...
Incipit vita nova! Dante vorrà perdonarmi, se mi approprio del motto, con cui egli inizia la sua opera giovanile in lode di Beatrice, La Vita Nuova, e se do al molto un significato diverso. La vita nuova, della quale parlo, è quella che inizia con il Battesimo, per cii ogni battezzato comincia a vivere come figlio di Dio. Che si tratti di una vita nuova in senso stretto, soprannaturalmente parlando, ce lo insegna Gesù, quando espone a Nicodemo la necessità di rinascere. Gesù afferma: «In verità, in verità ti dico: se uno non sia nato dall'alto, non può vedere il regno di Dio». Ed alla domanda sorpresa del famoso rabbino ebreo, che gli chiede come ciò sia possibile, Gesù risponde con maggior vigore: «In verità, in verità ti dico: se uno non sia nato da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio» (Gv. 3, 3-5). S. Paolo, poi, scrivendo ai cristiani delle chiese da lui fondate, spiega la meravigliosa trasformazione avvenuta in loro, grazie al Battesimo, e la necessità di vivere coerentemente come veri discepoli di Gesù Cristo. Riporto un solo passo, che tolgo dalla lellera dell'Apostolo ai cristiani di Efeso: «Onesto pertanto vi dico e vi prescrivo nel Signore: di non comportarvi come si comportano i pagani nella vacuità della loro mente, ottenebrati come sono nei loro pensieri, estraniati dalla vita di Dio a causa della loro ignoranza e dell'indurimento del loro cuore. Diventati così insensibili, si sono dati alla piu sfrenata lussuria, commettendo con frenesia ogni specie d'immondezza. Voi, però, non è in questa maniera che avete imparato a conoscere Gesu Cristo, se di fatti lo avete ascoltato e in lui siete stati istruiti come lo esige la verità che è in Gesù,secondo la quale dovete deporre il vecchio uomo, che va corrompendosi dietro ai desideri ingannatori con la sua primiera condotta, mentre dovreste rinnovellarvi nello spirito della vostra mente e rivestirvi dell'uomo nuovo, che e stato creato secondo Dio, nella giustizia e santità della verità». (Ef 4, 17-24). Il cristiano, perciò, deve vivere secondo la fede ricevuta col Battesimo ed imitare Gesù Cristo, mettendo in pratica i suoi comandamenti. Nell’intento di vivere questa vita nuova in modo più efficace e fruttuoso, i cristiani impegnati hanno cercato sempre, sin dai primi secoli della Chiesa, i mezzi di santificazione, che i consigli evangelici indicano a coloro che sono animati da seria volontà.
Dal Battesimo viene la vocazione ad ascendere le vette spirituali; la conquista di esse non deve essere intesa solo come sforzo individuale, ma anche collettivo. Santificarsi insieme è più facile ed è più bello. Anche questa verità è proposta continuamente dall'insegnamento divino. Basterebbe riflettere che la Preghiera Domenicale, cioè, il Padre Nostro, è un'invocazione che la grande famiglia cristiana rivolge unitariamente al Padre Celeste. Se avessi maggiore spazio, potrei parlare di ciò che S. Paolo ci insegna, proponendoci la dottrina sul Corpo Mistico di Gesù Cristo, che è, appunto, la Chiesa (Cfr. p.e. I Cor. 12,12-22 ed Ef. 4,1-6).
Per questa necessità di vivere insieme la vita nuova di cristiani credenti e praticanti, nacquero gli Ordini religiosi e continuamente si formano nuove Congregazioni religiose. Per lo stesso motivo furono fondati i Terziari, volendo offrire, a coloro che non possono vivere in comunità, l'occasione propizia di santificarsi, seguendo le indicazioni degli Ordini religiosi con una vita cristiana più elevata e perfetta.
Anche per questo motivo sorsero le Confraternite, le quali danno a tutti la possibilità di vivere una più intensa vita spirituale e di attuare le opere di misericordia, che Gesù indica come condizione sine qua non per salvarsi eternamente. (cfr. Mi. 25,31-46).
Nella nostra Penisola Sorrentina nacquero numerose le Confraternite, specialmente nei secoli XVI e XVII, ed oggi, dopo oltre quattrocento anni dal loro apparire, sono tuttora vive ed attive e mostrano di volerlo essere ancora di più, ritornando alla pienezza di attività, che ebbero nei secoli scorsi.
Per limitarmi al Comune di Piano di Sorrento, ricordo che ben quattro Confraternite sono tra le associazioni che formano ornamento e decoro delle nostre Parrocchie. Mi basti indicarle per ordine di anzianità e precedenza:
Ì) L'Arciconfraiernila dei Pellegrini e Convalescenti (SS. Trinità)
2) L'Arciconfraiernila della Morte ed Orazione (S. Michele Arcangelo)
3) La Confraternita della SS. Annunziala (S. Michele Arcangelo)
4) La Confraternita della Purificazione di Maria SS. (Martora)
Queste quattro Confraternite sono, ripeto, vive e vitali e vogliono fare ancora meglio e di più.
Incipit vita nova, dunque, anche per loro ed hanno scelto di viverla insieme. Viribus unitis si procede meglio. Tanto per cominciare, esse hanno deciso, da quest'anno, di svolgere un programma unitario durante la presente Quaresima e le prossime manifestazioni religiose della Settimana Santa.
Ma non si fermeranno certamente qui. Sono sicuro che è solo il promettente inizio di una concorde collaborazione per tutte le altre attività religiose e di apostolato attivo.
Incipit vita nova! Hoc erat in votis.
Don Alfredo Amendola
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