E' oggi una giornata importante per tutto l'ecumenismo. Doveva avvenire il 6 dicembre scorso, invece proprio la morte di Alessio II bloccò la cerimonia di consegna al Patriarcato di Mosca della Chiesa Russa di Bari, dove è conservato il corpo di San Nicola. La nuova data della cerimonia è stata annunciata da Giorgio Napolitano in persona, nella lettera di auguri al nuovo patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Cirillo. Anche il nostro Oratorio che si fregia del titolo del vescovo di Myra si stringe alla città di Bari e all'intera comunità religiosa e politica che vivrà, oggi, questo simbolico passaggio di testimone: “La cessione del complesso della Chiesa Ortodossa di Bari, - spiega il presidente della Repubblica - che avrà luogo in occasione di una solenne cerimonia il primo marzo prossimo, costituisce una significativa testimonianza della profonda amicizia fra i due popoli e di contributo al dialogo fra la Chiesa di Roma ed il Patriarcato Ortodosso di Mosca.”
Le notizie che seguono sono riprese dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno
La costruzione dell’edificio di culto, dislocato su un’area di 8000 metri quadri, fu iniziato nel 1913, su iniziativa della gran duchessa Elisabetta Fiodorovna – sorella dell’ultima imperatrice Alessandra, anche lei uccisa dai bolscevichi, per ospitare i pellegrini russi che venivano a onorare il Santo. Fu progettata dal celebre architetto Alexei Shchusev – uno degli autori del mausoleo di Lenin in piazza Rossa – e realizzata grazie alle donazioni di illustri fedeli, fra cui l’ultimo zar Nicola II. Ora è patrimonio dell’Unesco. San Nicola è una delle icone più venerate in Russia. La Chiesa Russa di Bari, dunque, intitolata a San Nicola, patrono della città e 'protettore di tutte le Russiè, è meta continua di pellegrinaggi tanto che il capoluogo pugliese è diventato il più importante luogo sacro di pellegrinaggio per la Russia dopo Gerusalemme. La Chiesa Russa era dal 1937 di proprietà del Comune di Bari. L'annuncio della donazione risale al marzo 2007 e fu fatta proprio a Bari, in occasione di una visita in Italia dell’allora presidente Vladimir Putin. In precedenza, nel 1998, con una intesa firmata dal sindaco dell’epoca, Simone Di Cagno Abbrescia, e il patriarca ortodosso, Alessio II, la chiesa era già stata affidata ai fedeli ortodossi del Patriarcato di Mosca. La consegna della Chiesa alla Federazione russa sarebbe dovuta avvenire il 6 dicembre scorso, giorno nel quale tutto il mondo cristiano venera San Nicola, ma fu rinviata perchè morì il patriarca Alessio II: a lui è succeduto il 27 gennaio scorso Kirill, il gran fautore del dialogo tra le chiese che proprio il 6 dicembre sarebbe dovuto essere a Bari per prendere in consegna il tempio in rappresentanza della Chiesa ortodossa. Dall’evento del primo marzo ci si attende molto: che nel nome di San Nicola si giunga al fatidico incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca. E per molti proprio le due chiese baresi della cristianità intitolate a San Nicola, la Chiesa Russa e la Basilica, potrebbero essere teatro di questo incontro. Il passaggio dell’edificio di culto alla Russia è dunque uno storico riconoscimento al ruolo che i russi ebbero nell’edificazione della chiesa e alla speciale devozione che conservano per il Santo originario di Myra (in Licia, oggi Turchia) venerato in tutto il mondo. E’ anche un segno di amicizia fra i due Paesi e di distensione nei rapporti fra il Vaticano e la Chiesa ortodossa. Questo aspetto sarà evidenziato dal messaggio di Papa Benedetto XVI, che sarà letto durante la cerimonia dal cardinal De Giorgi.
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