sabato 28 novembre 2009

in attesa del calendario natalizio ... una prima chicca ...


tutto è pronto ...
martedì pubblicheremo lo straordinario programma natalizio dell'oratorio di san Nicola ...
la prima chicca riguarda il gruppo dei Pueri cantores, in ocncerto il 3 gennaio prossimo ...
prima di quella data ... ne vedrete delle belle ...
Che la festa, pardòn, le feste ... abbiano inizio ... Share/Bookmark

domenica 22 novembre 2009

23 NOVEMBRE 1980 - 23 NOVEMBRE 2009 ANCHE L'ORATORIO RICORDA ...

abitazione distrutta - Via Cassano, Piano di Sorrento (c. Foto Pino)


Lo scorso anno, in occasione del bicentenario del nostro comune, anche presso l'oratorio è stato possibile ri-vedere una serie di proiezioni dei filmati di dal cineoperatore carottese Ermanno Acanfora. Tra esse uno relativo al drammatico terremoto del 23 novembre del 1980
Ad organizzare l'evento Mimmo Cinque, attuale presidente della Pro Loco.
Sullo schermo passarono le immagini della demolizione del palazzo situato ad angolo tra Piazza della Repubblica e corso Italia (palazzo Ruocco o Acanfora che dir si voglia) seguite poi da una esauriente panoramica delle altre distruzioni che il sisma ha provocato a Piano ed in Penisola Sorrentina, le immagini poi, cun un balzo in avanti di 4 anni, ci hanno portati a Trinità per la cerimonia di consegna delle case ai terremotati.

In molti, in quella occasione, hanno ricordato quel drammatico inizio di serata a San Nicola, tra l'ennesima sfida a biliardo con Don Alfredo, e la corsa dei ragazzi verso il campetto, unico luogo di riparo ... Un episodio tra il drammatico e il pauroso si era consumato pochi metri più giù, dove al crollo della parte superiore della facciata della Basilica di San Michele l'antico organo a canne fu miracolosamente salvato dal parroco Don Saverio Sessa e da Don Antonino ... un racconto, quello del nostro rettore che ancora emoziona ...

Il 23 novembre 1980 la Basilicata e la Campania
vennero colpite da un violento sisma dimagnitudo 6,9 della scala Richter, con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), un terremoto terribile che causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
Anche la Penisola Sorrentina fu colpita dalla tragedia e dla lutto, in particolare a Piano di Sorrento persero la vita 11 persone:

Matteo Conte, 33 anni di Sant'Agnello
Pietro Venanzio, 55 anni di Sorrento
Lucia Cappiello, 83 anni di Piano di Sorrento
Maria Carotenuto, 18 anni di Piano di Sorrento
Dora Carotenuto, 16 anni di Piano di Sorrento
Angela Carotenuto, 38 anni di Piano di Sorrento
Carolina Quinto, 78 anni di Piano di Sorrento
Andrea del Vecchio, 47 anni di Piazzola di Nola
Antonella Terranova, 39 anni di Piano di Sorrento
Maria Concetta Terranova, 42 anni di Piano di Sorrento
Antonino Martorelli, 12 anni di Piano di Sorrento


A QUEI MORTI INNOCENTI E A TUTTE LE VITTIME DI QUELLA SERA
LA NOSTRA VIVA PREGHIERA
A QUANTI LEGGERANNO QUESTO POST
IL MONITO A NON DIMENTICARE
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sabato 21 novembre 2009


LA FESTIVITA' DI SAN NICOLA SI TERRA' PRESSO IL NOSTRO ORATORIO IL PROSSIMO 5 DICEMBRE, DI SABATO. UN'ANTICIPAZIONE CHE E' DETTATA
DA UNA RICHIESTA IMPORTANTE.
A CELEBRARE LA SOLENNE CERIMONIA, CON LA BENEDIZIONE E DISTRIBUZIONE DEL PANE BENEDETTO, SARA' DON ANTONINO GUARRACINO, CHE DOPO CIRCA 10 MESI TORNERA' A CELEBRARE A SAN NICOLA . TEMPO E ACCIACCHI PERMETTENDO
E' UNA NOTIZIA CHE CI RIEMPIE DI GIOIA ....

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LA VICENDA STORICA DI SANTA CECILIA , MARTIRE DELLA FE' ...

STASERA ALLE 19,30 L'ORATORIO DI SAN NICOLA FESTEGGIA LA RICORRENZA DI SANTA CECILIA, PATRONA DELLA MUSICA SACRA CON UNA SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA (ORE 19,30)

di seguito alcune note sulla Vergine, il cui corpo riposa nella nella chiesa di Santa Cecilia in Trastevere.

Al momento della revisione del caledario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa. (Avvenire)

Patronato: Musicisti, Cantanti

Etimologia: Cecilia = dal nome di famiglia romana

Emblema: Giglio, Organo, Liuto, Palma

Martirologio Romano: Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.

Tutti i fondatori, uomini e donne, dei " titoli " delle basiliche romane sono stati soppressi nel Calendario universale della Chiesa, perché non si può affermare che siano stati Martiri o confessori della fede, ma soltanto persone benefiche che hanno donato alla Chiesa le case o i palazzi diventati più tardi basiliche.
Soltanto il nome di Santa Cecilia è restato alla data tradizionale.
Moltissimi antichi Martiri, che presentavano gravi difficoltà storiche, sono stati anch'essi soppressi in occasione della revisione del Calendario. Non perché si possa affermare che tali Santi non siano esistiti, ma perché la loro esistenza non è suffragata da prove storiche abbastanza consistenti e convincenti.
Soltanto la memoria di Santa Cecilia è stata conservata, per quanto anche la sua figura presenti simili gravi difficoltà storiche.
Si dice - ma è soltanto un " si dice " - che questa doppia eccezione nei confronti di Santa Cecilia, sia do-vuta a una particolare insistenza, in occasione del Concilio ecumenico Vaticano Il, del Papa Giovanni XXIII.
Ed è certo che, senza il nome di Santa Cecilia, venerata come Martire e onorata come patrona dei musicisti, il Calendario sarebbe risultato un po' più povero, mentre il rigore storico non avrebbe guadagnato un gran che. Perché due fatti almeno sono certi ed eloquenti: che il " titolo " basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino. E che la festa della Santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545.
Altra circostanza non priva di significato è che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta " Cripta dei Papi ". Più tardi, il Papa Pasquale I, grande devoto della Santa, ne trasferì il corpo nella cripta della basilica trasteverina.
Alla fine del '500, il sarcofago venne aperto, e il corpo della Santa apparve in eccezionale stato di conservazione, avvolto in un abito di seta e d'oro. Il Maderna scolpì allora la celebre statua in marmo, a fedele riproduzione - così si disse - dell'aspetto e della posizione del corpo dell'antica Martire.
Tutto il resto è opinabile, sul conto della donna devota che dette il proprio nome alla basilica romana, e che probabilmente regalò alla Chiesa un fabbricato di sua proprietà; sulla fanciulla alla quale una celebre passione -che è però un testo letterario più che storico - attribuisce una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa, che tre colpi di spada non riuscirono a distaccare.
Resterebbe da spiegare come mai, dalla fine del Medioevo, la Santa Romana sia stata considerata musicista e patrona di musicisti, quale è ormai universalmente nota. Anche ciò si spiega con un passo della leggendaria Passione, in cui si dice che " mentre gli organi suonavano, ella cantava nel suo cuore soltanto per il Signore ".
Nella stessa maniera, non soltanto i musicisti, ma tutte le creature dovrebbero, prima d'ogni altra cosa, dar lode a Dio datore di tutte le grazie, compresa quella dell'arte.
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sabato 14 novembre 2009


L'ORATORIO E' GIA' IN FESTA!!!!
IL PROSSIMO
29 NOVEMBRE

ANDREMO A
BARI

PER UN PELLEGRINAGGIO

NELLA CITTA' DEL VESCOVO DI MYRA


PER INFO E CONTATTI
VI ASPETTIAMO ALL'ORATORIO

DA MARTEDI' A SABATO

ENTRO E NON OLTRE SABATO 21 NOVEMBRE



... da mare a mare nel nome del Santo ...
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La festività di San Nicola tra “modernità” e tradizione


Il prossimo 6 dicembre, come da tradizione oramai secolare, l’Oratorio di San Nicola sarà in festa nel giorno in cui la Chiesa ricorda il glorioso Vescovo di Myra .

Perché in fondo, la storia di San Nicola, seppur vecchia di oltre sedici secoli, è ancora oggi attuale. Una sorta di “modernità” che non si lega soltanto alle tradizioni del Natale, all'idea di quel Santa Claus che nel mondo occidentale è stato poi alterato e modificato (e ciò si deve alla nota azienda della Coca Cola!) nella figura del vecchietto che su di una slitta trainata da renne dispensa doni la notte di Natale.

Moderno perché nel mondo del dopo 11 settembre, che troppo superficial­mente ama dividere e dividersi tra un occidente ricco e progressista e un oriente povero e integralista, in pochi ricordano che il giovane Nicola fu innanzitutto vescovo a Myra, città della Turchia, terra di confine proprio con il continente Europeo, e dunque ponte fra due culture che proprio il santo seppe far accostare e che evitò sempre di far scontrare.

La sua azione dovrebbe esser presa perciò ad esempio dai nostri governanti, dai responsabili delle comunità internazionali, ed insegnata soprattutto ai nostri ragazzi, ai quali poi toccherà reggere le sorti del nostro mondo.

Infine moder­no perché la storia plurisecolare di questo santo, ci regala anche il segno di una devozione che è arrivata fino a Piano di Sorren­to, nel cuore storico di questo paesino della penisola Sorrentina.

Perché nel 1334 lungo via Santa Margherita, a rifugio spirituale dei naviganti del por­to di Cassano, fu posta la prima pietra della chiesetta che an­cora oggi accoglie tra le sue mura e quelle del vicino Oratorio, i giovani e i fedeli di ogni età, e che in tutti questi anni ancora riesce a trasmettere, ai ragazzi e alle ragazze che lo frequentano, i valori di pace, amore e saggezza che furono proprie del glorioso San Nicola.

Tradizione che si ripete da sempre presso il piccolo Oratorio con la benedizione e la distribuzione del pane benedetto, a ricordo di un miracolo che San Nicola aveva ricevuto in gioventù durante un periodo di grave malattia.

Quel pezzetto di pane, che secondo quanto dettato in sogno dalla Vergine Maria, doveva essere mangiato una volta imbevuto nell’acqua, gli valse la vita.

Da allora in tutte le chiese dedicate al Santo d’Oriente si ripete l’usanza di benedire il pane. E così sarà pure nel piccolo Oratorio a testimonianza di una fede che apparentemente spicciola, nell’umile gesto di ricevere il pane benedetto, si dimostra proprio nella sua longevità e immutabilità, grande e profonda.

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