venerdì 30 aprile 2010

Pronti a partire ...


Stasera con l'appuntamento anticipato del calcetto ("causa" festività del primo maggio) viene dato il via alla fase preliminare del San nicola Cup, il torneo di calcetto per giovanissimi che prenderà il via il prossimo 7 giugno. In questo mese di maggio il via alle iscrizioni. Il reesponsabile delle attività sportive, Giuseppe Gargiulo, invita tutti i ragazzi a venire a questi ultimi appuntamenti, per potersi iscrivere e partecipare all'appuntamento sportivo dell'anno, che dà il via all'estate 2010 all'Oratorio di San Nicola Share/Bookmark

martedì 27 aprile 2010

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL MESE DI MAGGIO ALL'ORATORIO DI SAN NICOLA



PROGRAMMA COMPLETO DEL 103°MESE DI MAGGIO
ALL'ORATORIO DI SAN NICOLA
recita del Santo Rosario, tutte le sere, ore 19.30
nei giorni sotto elencati a seguire ...


Sabato 1 maggio

Concerto preghiera del “Coro Genesi” - Ass. Musicale Tertium Millennium
Diretti dal M° Roberto Altieri, soprano Anna Maria Gargiulo
Giovedì 6 maggio
Festa di San Domenico Savio - Solenne Celebrazione Eucaristica
Domenica 9 maggio
Concerto - preghiera dei Pueri Cantores “S. Michele Arcangelo”
Diretti dal M° Carmelo d’Esposito
Domenica 16 maggio
Concerto - preghiera della Corale “SS. Prisco e Agnello” - Sant’Agnello
Diretti dal M° Anna Maria D’Esposito
Sabato 29 maggio
Concerto - preghiera della Corale “Laus Deo”
Diretti dal M° Marianna Russo
Lunedì 31 maggio
Celebrazione Eucaristica a chiusura del Mese di Maggio presieduta dal Parroco Don Pasquale Irolla Share/Bookmark

sabato 24 aprile 2010

da 103 anni il Mese di Maggio a San Nicola ...


la tenera immagine di una madre e di un bambino ... l'affetto più bello, il silenzio più dolce ... eccola l'immagine scelta per il Mese di maggio 2010 che si apre il 1, all'Oratorio di San Nicola col concerto preghiera della Corale Genesi dell'Ass. Musicale Tertium Millenium, ocn la voce del soprano Annamaria Gargiulo e la direzione del M° Altieri (ore 19,00) Share/Bookmark

giovedì 22 aprile 2010

SAN NICOLA CUP 2010 ... DOVE OSANO I CAMPIONI


Eccola la locandina della nuova edizione del San Nicola Cup ... l'appuntamento che dà il via all'estate 2010 dell'Oratorio di San Nicola.
Due le date che possiamo svelare subito:
- 1-20 maggio iscrizioni
- 7 giugno le prime due partite

un'altra chicca ... a fine maggio il sorteggio con nomi importanti del mondo del calcio ...
NON ti piace vincere facile ???????????????????? che aspetti???? Il San Nicola Cup ti aspetta!!! Share/Bookmark

Quel nesso "Maggio - Maria" e l'antichissima pia pratica del rosario nel nostro Oratorio


“ Il mese di maggio è dedicato alla Madonna seguendo una tradizione niente affatto antica,anzi piuttosto recente. Si pensa che Maggio, mese del rifiorire della natura, ci ricordi appunto l’idea dei fiori e la Madonna certamente è il fiore più bello,dopo Cristo, creato da Dio”. Lo afferma il professor Luigi Gambero, noto mariologo e sacerdote. Professor Gambero, ci parli della origine storica della devozione del mese di maggio dedicato alla Madonna: “ ha un’origine abbastanza recente tenuto conto dei tempi lunghi della Chiesa. La si può far risalire, grosso modo, al settecento”. Ma perché proprio il mese di maggio?: “ l’idea dalla quale questa devozione popolare,poi fatta propria dalla Chiesa, è partita deriva dal fatto che maggio, generalmente, segna il tempo anche dal punto di vista climatico, della ripresa, del risveglio della natura. Insomma, ci indica l’idea dei fiori, e nel giardino creato da Dio, dopo Cristo, il fiore più ...

... bello e profumato, è appunto Maria. Ecco spiegato il nesso maggio - Maria”. E aggiunge: “ la cosa non deve stupire molto in quanto,anche tra i pagani, vi erano delle feste dedicate ad eventi stagionali e climatici, quindi non ci trovo assolutamente nulla di strano e rivoluzionario”. Stranamente la liturgia della Parola di questo mese non si incentra molto su Maria, a che cosa si deve?: “ intanto al fatto che la liturgia è antica e la devozione mariana del mese di maggio,come dicevo, è piuttosto recente. Poi anche al fatto che la stessa Sacra Scrittura parla poco di Maria, lei è una protagonista importante, ma silenziosa e comunque poco portata alla parola,alle affermazioni. Maria è la donna del silenzio e della meditazione”.

Che consiglio da, come insigne mariologo, per celebrare degnamente e con profitto il mese mariano di maggio?: “ intanto di pregare Maria e attraverso di lei arrivare a Suo Figlio. Maria, la Tutta Santa, è certamente il mezzo,la chiave migliore e più efficace per giungere a Cristo che ci aspetta con amore e fiducia. Maria è una potente mediatrice, la principale tra l’uomo e Cristo, per questo bisogna credere in lei ed amarla come si merita”.

Un consiglio pratico: “ a parte le recitazione del rosario,che comunque non ha stretta attinenza con Maggio, si potrebbe dedicare un pensiero mariano al giorno, una preghiera o una meditazione. Molte parrocchie lo facevano ed alcune lodevolmente continuano ancora a farlo. Mi sembra una pratica da seguire e da incentivare. Maria è pur sempre madre nostra, ma anche madre della Chiesa”. Maria medita la Parola di Dio: “ecco appunto un altro dei punti nodali di Maria. In un tempo nel quale domina tanto baccano, tanta confusione, Maria sa meditare ed apprezzare in silenzio il mistero del Figlio e non dubita mai. Maria è un esempio da imitare da seguire con assoluta certezza”.

Il mese di Maggio 2010 presso l'Oratorio di san Nicola vivra 4 momenti musicali molto intensi: per i festeggiamenti per i 60 anni dei Pueri Cantores “San Michele Arcangelo” fondata da Don Antonino Guarracino e oggi diretta dal M° Carmelo d’Esposito, il tradizionale Mese di Maggio che da oltre cento anni si recita nella piccola cappella dell’Oratorio di San Nicola (Don Eduardo Mastellone volle, nel 1907, che la pia pratica si perpetrasse ogni anno) sarà arricchito da una serie di concerti - preghiera che uniranno alla più vera, bella e intensa invocazione alla Beata Vergine Maria, la magia della musica.
È questa anche un’occasione di incontro, per la più antica corale della nostra Parrocchia, con altre realtà musicali presenti in penisola Sorrentina. Si inizia la sera del primo maggio con il “Coro Genesi” dell’Ass. Musicale “Tertium Millenniun”, si prosegue con questo calendario:
- domenica 9 maggio: “Pueri et Juvenes Cantores S. Michele Arcangelo”
- domenica 16 maggio : Corale “SS. Prisco e Agnello” - Sant’Agnello
- sabato 29 maggio: Corale “Laus Deo”
Tutti gli appuntamenti sono fissati alle ore 19,30
La recita del S. Rosario è come sempre fissata quotidianamente, durante tutto il mese, sempre alle ore 19,30. Durante il mese mariano non possiamo dimenticare due importanti celebrazioni eucaristiche: la prima il 6 maggio (ore 19,30 - S. Rosario un quarto d’ora prima) in occasione di S. Domenico Savio , la seconda sabato 22 alla vigilia della Pentecoste, con la tradizionale “pioggia delle rose”. Il Mese di Maggio 2010 si concluderà con una solenne celebrazione il giorno 31, presieduta dal nostro parroco Don Pasquale Irolla. Share/Bookmark

domenica 18 aprile 2010

Tu chiamale se vuoi emozioni ... presentazione del libro "Un pescatore di Anime"


il libro e il dvd in omaggio

Centro Culturale Comunale
da destra l'Avv. Nino Cuomo, l'Ass. Giancarlo d'Esposito,
il priore dei Luigini Lorenzo Milano,
il prof. Andrea Durazzo, il dott. Biagio Verdicchio

il tenero saluto di Don Antonino Guarracino, 90enne rettore dell?oratorio di S.Nicola


Diciamolo tranquillamente ... è stata la nostra pasqua ... un ritrovarsi, un riscoprirsi, uno stare insieme che ieri sera ha non solo fisicamente riempito la sala della biblioteca comunale, ma ha anche riempito di gioia i nostri cuori.
Alla presentazione dell'inedito di Don Alfredo Ammendola, "un pescatore di anime" sono intervenuti l'Ass. alla cultura della città di Piano di Sorrento , Cap. Giancarlo d'Esposito, il Priore del Sodalizio dei Luigini, Lorenzo Milano, il prof. Andrea Durazzo e l'Avv. Nino Cuomo. A fare da moderatore il dott. Biagio Verdicchio. Ma la sorpresa più bella è stata quella di poter avere, per tutta la durata dell'evento, Don Antonino Guarracino, il rettore, la guida spirituale dell'Oratorio di San Nicola, che nonostante i suoi 90 anni (91 a giugno!!!) non è voluto mancare, sorretto dall'affetto delle oltre 120 persone che hanno riempito il nuovo salone della biblioteca comunale di Paiano di Sorrento.
L'Ass. d'Esposito portava i saluti del sindaco prof. Giovanni Ruggiero, che in un breve scritto analizzava la figura di Don Alfredo Ammendola, sacerdote dall'apparenza austera, dal carattere un pò burbero, ma che in fondo ha dato tanto a questa città , non soltanto nelle vesti di "guida spirituale", ma anche in quelle di letterato, esperto e cultore del Dante e del Manzoni, l'autore di quel "Dolce nido" storia romanzata di Piano di Sorrento, personaggio a tutto tondo, figura altissima di cultura e di fede.
Il Priore Lorenzo Milano si è soffermato brevemente sulla figura di Don Eduardo Mastellone, il giovanissimo confratello del pio sodalizio dei Luigini (a soli dieci anni, 1875) che ha dedicato una intera vita alla piccola cappella di San Nicola, dotandola, seguendo il modello salesiano di Don Bosco, di tutti quegli strumenti per lo svago e per la preghiera (ed ecco in meno di un decennio la costruzione di un ampio salone e un adeguato campetto) e puntando il dito sul futuro, non così nero come lo immaginava e lo desriveva nel libro lo stesso Don Alfredo, che invece sta regalando all'Oratorio tante soddisfazioni, innanzitutto per le attività che si stanno svolgendo, e per il ruolo, nuovamente centrale che sta ricoprendo nella vita della città, con uno sguardo ai necessari lavori di ristrutturazione che occorrona alla cappella.
E si entra nel vivo del racconto di questo libro: il prof. Andrea Durazzo ha cercato di tracciare la lunga strada. Un primo manoscritto del 1947, due anni dopo la morte di Don Eduardo ... poi un'attesa di oltre 30 anni - e siamo nel nel 1977 - quando spinto anche dalla nipote Suor Fernanda Mastellone ha deciso di concludere il lavoro, sapendo (o prevedendo) che non sarebbe mai andato in stampa ... sogno divenuto realtà 33 anni dopo ... aprile 2010.
Il prof. Durazzo, che materialmente ha lavorato sul manoscritto custodito in un cassetto da Don Antonino Guarracino, ha richiamato il grande Pascoli e la sua "ora di barga" per dirci che stasera è davvero l'ora della memoria e del ricordo, quella di due sacerdoti, di un piccolo oratorio, di una città ...
A chiudere, l'Avv. Nino Cuomo, esperto, cultore, studioso della storia e delle tradizione della penisola sorrentina, che ha tracciato alcuni innegabili elementi della vita di Don Eduardo
- sacerdote, dall'emblematico doppio nome di battesimo Eduardo e Nicola, quasi ci fosse nel nome una missione da compiere
- un oratorio, il luogo dove "è rimasto" come soleva ripetere, e che ha provveduto a costruire dal nulla, seguendo quel modello salesiano di Don Bosco che ha inevitabilmente imparato a conoscere nel periodo di leva nella regia Marina di La Spezia,
- il monastero delle Suore Agostiniane riparatrici, di cui è stato per anni riformatore e guida spirituale. L'ordine è presente da oltre 500 anni in penisola.
- una congrega, quella "di Spirito dei Giovani Carottesi" detta dei Luigini che è nata con eduardo Mastellone giovanissimo primo confratello (a soli 10 anni) e poi ne è divenuto guida spirituale prima della grande trasformazione in Oratorio.
Il dott. Biagio Verdicchio, che ha moderato gli inteventi ha voluto soffermarsi su quell'ideale filo rosso che ha congiunto in poche centinai di metri, l'intera vita di Don Eduardo ... la Basilica di San Michele, con la devozione e il culto al sacro cuore di Gesù e alla novena di San Michele arcangelo, il monastero delle suore Agostiniane, e il "suo Oratorio".
Storia, fede, tradizione ... una serata di pura grazia ... che difficilmente dimenticheremo ... Share/Bookmark

mercoledì 14 aprile 2010

il libro e un gustoso dvd in omaggio ...


Cresce la curiosità attorno all'evento di sabato sera presso la biblioteca comunale di Piano di Sorrento.

E ad aggiungere "simpatico pathos" all'iniziativa si aggiunge una gustosa sorpresa per tutti coloro che interverranno.

Oltre al libro, sarà dato in omaggio un dvd con tutte le immagini più belle di questi ottant'anni dell'Oratorio di S. Nicola.

Un ideale proseguio del libro di Don Alfredo, una risposta ai dubbi e alle domande che l'autore si poneva già a fine degli anni settanta quando pose fine all'opera che presenteremo sabato sera ... non vi svelo nulla, ma sarebbe bello se si leggesse dapprima il libro (con questo "dubbioso e preoccupato" capitolo finale) e poi si guardasse - soddisfatti - il dvd ...

Ed ecco come per magia capire che la storia in fondo non ha mai avuto fine ...

Anche il dvd è un omaggio che l'Oratorio di San Nicola fa a cittadini di Piano di Sorrento.


Si ringrazia per il lavoro tecnico e di montaggio il M° Carmelo d'Esposito,
per il recupero del materiale fotografico Massimiliano Ciampa, Giuseppe Gargiulo, Vincenzo Russo
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domenica 11 aprile 2010

Quell'"antipasto prelibato" ...


La copertina del volume "Un pescatore di Anime"


La copertina di un libro è in fondo come il quadro in una cornice pregiata, come il vestito della festa, come l'antipasto prelibato, come il profuno di pulito in casa, come l'incenso che vola alto dalla sacrestia prima della funzione ...
La copertina è il tutto e il niente ... e la prima cosa che osserviamo in un libro e l'ultima prima di riporlo in biblioteca o sul comodino ...
E' oggi, nella società frenetica, nella società dell'immagine del terzo millennio, quel "manifesto" che fa di una trasmissione tv un successo di audience , di un film un cult, di un libro un bestseller ...
Don Alfredo non avrebbe voluto, forse, tanto clamore, non lo poteva di certo immaginare, nell'era di internet, ma in fondo quando scriveva ...


"Nella mia povera vita terrena, ormai lunga e tribolata, non sono riuscito mai a fare qualche... vittima. Intendiamoci: in senso buono e spirituale. Non sono mai riuscito, per esempio, a far nascere nel cuore d'un giovane la vocazione a qualche cosa di bello e di santo; magari alla scelta dello stato sacerdotale [...] Spero, dunque, che da morto, per mezzo dei miei libri, possa fare molte vittime tra coloro che li leggeranno. I libri, si sa, durano secoli, ed anche quando sono ingialliti sono ricercati, nelle biblioteche e sulle bancarelle."
(da "Squarciafoglio a don Checco Pannocchia" )


... era in parte dispiaciuto di non aver mai potuto far conoscere le sue idee e le sue convinzioni oltre i confini della Penisola Sorrentina. Un cruccio che sabato 17 aprile troverà definitivamente la quadratura del cerchio ... e crediamo che lo stesso autore da lassù sorriderà divertito ... Share/Bookmark

lunedì 5 aprile 2010

sabato 17 aprile - Presentazione del volume di don Alfredo Ammendola "Un pescatore di anime"




SABATO 17 APRILE ore 19,00
CENTRO CULTURALE COMUNALE
VIA DELLE ROSE
PIANO DI SORRENTO


presentazione del volume inedito di
Don Alfredo Ammendola
"Un pescatore di Anime"
biografia del Canonico Don Eduardo Mastellone

Programma

Saluti del Sindaco
prof. Giovanni Ruggiero


Interventi di

Lorenzo Milano

Priore della Congrega dei Luigini

Don Pasquale Irolla

Parroco della Parrocchia di S. Michele Arcangelo

Prof. Andrea Durazzo

Curatore dell’opera

Avv. Antonino Cuomo
Esperto delle tradizioni e della cultura della penisola sorrentina


Il libro sarà distribuito gratuitamente al termine della presentazione.



"Ecco, quindi, la finalità di questo mio breve e modesto lavoro: ricordare affettuosamente, a tutti coloro che lo conobbero e lo amarono, il Can. D. Eduardo Mastellone, e tramandare ai posteri il ricordo di uno dei migliori sacerdoti che abbia avuto Piano di Sorrento. Questo mio lavoro non ha la pretesa di essere perfetto e compiuto,ma di essere solo un modesto attestato di filiale gratitudine verso il caro ed indimenticabile defunto, ed un invito a ricordare con amore chi per quasi undici lustri infaticabilmente operò nella vigna del Signore, per la santificazione e la salvezza di innumerevoli anime.
Ho scritto questa piccola biografia con concisione e con semplicità di stile, essendo essa destinata specialmente ai fedeli di quel popolo, tra cui Don Eduardo esercitò il suo ministero. Non ho, ripeto, alcuna pretesa di aver fatta opera pregevole, e sono convinto, che, se una benevola accoglienza sarà riservata a questo modesto lavoro, essa dipenderà unicamente dall'affettuosa gratitudine verso l'Uomo, di cui brevemente e poveramente, ho narrato la vita".
Piano di Sorrento, 7 febbraio 1947, Sac. Ammendola Alfredo

Ecco parte, piccolissima, della inedita prefazione che Don Alfredo scrisse per quest'opera ... la vicenda umana e lo zelo di questo straordinario e sconosciuto sacerdote, l'autore degli inni che ancora intoniamo durante la novena a S. Michele Arcangelo, il riformatore dell'ordine delle Suore Agostiniane nel piccolo convento in Via S. Michele, il padre spirituale e la prima guida del sodalizio dei Luigini (dove fu primissimo confratello) e dell'oratorio di S.Nicola , dove con interventi strutturali provvide ad allargare la piccola e fino ad allora fatiscente cappella, dotandola di tutti i conforti per i giovani che da allora (e son trascorsi 80 anni!!!) frequentano questa straordinaria struttura.
Vi aspettiamo in una sera che sarà , lo promettiamo, un tuffo in un passato bello e piacevole ...

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sabato 3 aprile 2010


veglia pasquale
BASILICA DI SAN MICHELE
ore 21,30
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BUONA PASQUA!


David Maria Turoldo
Poesia per la Pasqua


In occasione della S. Pasqua, il Governo del Sodalizio dei Luigini fa a tutti quanti i lettori di questo blog gli auguri di una felice e serena Pasqua. Lo fa con le parole dolcissime, di Padre David Maria Turoldo, che si commenta da sole. Diciamo solo che è questo un testo di altissima poesia, di freschissima ispirazione e di presa immediata.


I
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade
zufolando, così,
fino a che gli altri dicono: è pazzo!
E mi fermerò sopratutto coi bambini
a giocare in periferia,
e poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri
e saluterò chiunque incontrerò sulla via
inchinandomi fino a terra.
E poi suonerò con le mie mani
le campane sulla torre
a più riprese
finché non sarò esausto.
E a chiunque venga
anche al ricco dirò:
siediti pure alla mia mensa,
(anche il ricco è un povero uomo).
E dirò a tutti.
avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso.

II
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Tutto è un suo dono
eccetto il nostro peccato.
Ecco gli darò un`icona
dove lui bambino guarda
agli occhi di sua madre:
così dimenticherà ogni cosa.
Gli raccoglierò dal prato
una goccia di rugiada
- è già primavera
ancora primavera
una cosa insperata
non meritata
una cosa che non ha parole! -
e poi gli dirò d'indovinare
se sia una lacrima
o una perla di sole
o una goccia di rugiada.
E dirò alla gente:
avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso.

III
Io vorrei donare una cosa al Signore
ma non so che cosa.
Non credo più neppure alle lacrime,
e queste gioie sono tutte povere:
metterò un garofano rosso sul balcone
canterò una canzone
tutta per lui solo.
Andrò nel bosco questa notte
e abbraccerò gli alberi
e starò in ascolto dell’usignolo,
quell'usignolo che canta sempre solo
da mezzanotte all'alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume
e all'alba passerò sulle porte
di tutti i miei fratelli
e dirò a ogni casa: "pace!"
e poi cospargerò la terra
d`acqua benedetta in direzione
dei quattro punti dell'universo,
poi non lascerò mai morire
la lampada dell'altare
e ogni domenica mi vestirò di bianco.

IV
Io vorrei donare una cosa sola al Signore,
ma non so che cosa.
E non piangerò più
non piangerò più inutilmente;
dirò solo: avete visto il Signore?
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso,
poi non dirò più niente. Share/Bookmark

giovedì 1 aprile 2010

LE IMMAGINI DEL "BACIO DELLA CROCE" - MARTEDI' SANTO 30 MARZO 2010


Voglio regalervi alcune immagini dell'intenso appuntamento del Martedì Santo presso la cappella dell'Oratorio di San Nicola. Dinanzi alla statuina dell'Addolorata, e alla Croce del Sodalizio abbiamo pregato ascoltando la storia, una come tante, di una madre e di un figlio scomparso ... il dolore che diviene a mano a mano più "sopportabile" e insieme al ricordo si fa avanti la forza ... E' la vita che vince sempre ... è questo il dettato che la Pasqua ci insegna ... Share/Bookmark

MESSA IN COENA DOMINI
BASILICA DI SAN MICHELE ARCANGELO
ORE 18.00
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« Mortem tuam annuntiamus, Domine, et tuam resurrectionem confitemur, donec venias » Il mistero dell'Eucarestia nelle parole di Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II è morto in Vaticano il 2 aprile 2005, alle ore 21.37, mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia. Domani saranno dunque trascorsi 5 anni ... Lo ricordiamo con l'ultima lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo del 2005. In calce la data e il luogo della firma della lettera ... il papa era ricoverato in quei giorni al policlinico Gemelli. e' ancora vivo il ricordo in tutti noi di quelle settimane. La Pasqua "muta" e le ultime drammatiche ore. Questo testo ci avvicina ancr di più ai riti che tra poche ore andremo a vivere.


LETTERA DEL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II AI SACERDOTI PER IL GIOVEDÌ SANTO 2005

Carissimi sacerdoti!

1. Particolarmente gradito, nell'Anno dell'Eucaristia, mi torna l'annuale appuntamento spirituale in occasione del Giovedì Santo, il giorno dell'amore di Cristo spinto « fino all'estremo » (cfr Gv 13,1), il giorno dell'Eucaristia, il giorno del nostro sacerdozio.

Il mio pensiero viene a voi, sacerdoti, mentre trascorro un periodo di cura e di riabilitazione in ospedale, ammalato tra gli ammalati, unendo nell'Eucaristia la mia sofferenza a quella di Cristo. In questo spirito voglio riflettere con voi su qualche aspetto della nostra spiritualità sacerdotale.

Lo farò lasciandomi guidare dalle parole dell'istituzione eucaristica, quelle che ogni giorno pronunciamo in persona Christi, per rendere presente sui nostri altari il sacrificio compiuto una volta per tutte sul Calvario. Da queste parole emergono indicazioni luminose di spiritualità sacerdotale: se tutta la Chiesa vive dell'Eucaristia, l'esistenza sacerdotale deve avere a speciale titolo una « forma eucaristica ». Le parole dell'istituzione dell'Eucaristia devono perciò essere per noi non soltanto una formula consacratoria, ma una « formula di vita ».

Un'esistenza profondamente « grata »

2. « Tibi gratias agens benedixit... ». In ogni Santa Messa ricordiamo e riviviamo il primo sentimento espresso da Gesù nell'atto di spezzare il pane: quello del rendimento di grazie. La riconoscenza è l'atteggiamento che sta alla base del nome stesso di « Eucaristia ». Dentro quest'espressione di gratitudine confluisce tutta la spiritualità biblica della lode per i mirabilia Dei. Dio ci ama, ci precede con la sua Provvidenza, ci accompagna con continui interventi di salvezza.

Nell'Eucaristia Gesù ringrazia il Padre con noi e per noi. Come potrebbe questo rendimento di grazie di Gesù non plasmare la vita del sacerdote? Egli sa di dover coltivare un animo costan- temente grato per i tanti doni ricevuti nel corso della sua esistenza: in particolare, per il dono della fede, della quale è diventato annunciatore, e per quello del sacerdozio, che lo consacra interamente al servizio del Regno di Dio. Abbiamo le nostre croci – e certo non siamo i soli ad averne! – ma i doni ricevuti sono così grandi che non possiamo non cantare dal profondo del cuore il nostro Magnificat.

Un'esistenza « donata »

3. « Accipite et manducate... Accipite et bibite... ». L'auto-donazione di Cristo, che ha la sua scaturigine nella vita trinitaria del Dio-Amore, raggiunge la sua espressione più alta nel sacrificio della Croce, di cui l'Ultima Cena è l'anticipazione sacramentale. Non è possibile ripetere le parole della consacrazione senza sentirsi coinvolti in questo movimento spirituale. In certo senso, è anche di sé che il sacerdote deve imparare a dire, con verità e generosità: « prendete e mangiate ». La sua vita, infatti, ha senso se egli sa farsi dono, mettendosi a disposizione della comunità e a servizio di chiunque sia nel bisogno.

Questo, appunto, Gesù si aspettava dai suoi Apostoli, come l'evangelista Giovanni sottolinea raccontando della lavanda dei piedi. Questo anche il Popolo di Dio si attende dal sacerdote. A ben riflettere, l'obbedienza a cui egli si è impegnato nel giorno dell'Ordinazione, e la cui promessa è invitato a ribadire nella Messa crismale, prende luce da questo rapporto con l'Eucaristia. Obbedendo per amore, rinunciando magari a legittimi spazi di libertà quando si tratta di aderire all'autorevole discernimento dei Vescovi, il sacerdote attua nella propria carne quel « prendete e mangiate » con cui Cristo, nell'Ultima Cena, affidò se stesso alla Chiesa.

Un'esistenza « salvata » per salvare

4. « Hoc est enim corpus meum quod pro vobis tradetur ». Il corpo e il sangue di Cristo sono dati per la salvezza dell'uomo, di tutto l'uomo e di tutti gli uomini. E' una salvezza integrale e al tempo stesso universale, perché non c'è uomo che, a meno di un libero atto di rifiuto, sia escluso dalla potenza salvifica del sangue di Cristo: « qui pro vobis et pro multis effundetur ». Si tratta di un sacrificio offerto per « molti », come recita il testo biblico (Mc 14,24; Mt 26,28; cfr Is 53, 11-12) con una tipica espressione semitica che, mentre indica la moltitudine raggiunta dalla salvezza operata dall'unico Cristo, implica al tempo stesso la totalità degli esseri umani ai quali essa è offerta: è sangue « versato per voi e per tutti », come in alcune traduzioni legittimamente si esplicita. La carne di Cristo è infatti data « per la vita del mondo » (Gv 6,51; cfr 1 Gv 2,2).

Ripetendo nel silenzio raccolto dell'assemblea liturgica le parole venerande di Cristo, noi sacerdoti diveniamo annunciatori privilegiati di questo mistero di salvezza. Ma come esserlo efficacemente, senza sentirci noi stessi salvati? Noi per primi siamo raggiunti nell'intimo dalla grazia che, sollevandoci dalle nostre fragilità, ci fa gridare « Abba, Padre » con la confidenza propria dei figli (cfr Gal 4,6; Rm 8,15). E questo ci impegna a progredire nel cammino di perfezione. La santità, infatti, è l'espressione piena della salvezza. Solo vivendo da salvati, diveniamo annunciatori credibili della salvezza. D'altra parte, prendere ogni volta coscienza della volontà di Cristo di offrire a tutti la salvezza non può non ravvivare nel nostro animo l'ardore missionario, spronando ciascuno di noi a farsi « tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno » (1 Cor 9,22).

Un'esistenza « memore »

5. « Hoc facite in meam commemorationem ». Queste parole di Gesù ci sono state conservate, oltre che da Luca (22,19), anche da Paolo (1 Cor 11,24). Il contesto nel quale sono state pronunciate – è bene tenerlo presente – è quello della cena pasquale, che per gli ebrei era appunto un « memoriale » (zikkarôn, in ebraico). In quella circostanza gli israeliti rivivevano innanzitutto l'Esodo, ma con esso anche gli altri eventi importanti della loro storia: la vocazione di Abramo, il sacrificio di Isacco, l'alleanza del Sinai, i tanti interventi di Dio in difesa del suo popolo. Anche per i cristiani l'Eucaristia è « memoriale », ma lo è in una misura unica: non ricorda soltanto, ma attualizza sacramentalmente la morte e la risurrezione del Signore.

Vorrei inoltre sottolineare che Gesù ha detto: « Fate questo in memoria di me ». L'Eucaristia dunque non ricorda semplicemente un fatto: ricorda Lui! Per il sacerdote ripetere ogni giorno, in persona Christi, le parole del « memoriale » costituisce un invito a sviluppare una « spiritualità della memoria ». In un tempo in cui i rapidi cambiamenti culturali e sociali allentano il senso della tradizione ed espongono specialmente le nuove generazioni al rischio di smarrire il rapporto con le proprie radici, il sacerdote è chiamato ad essere, nella comunità a lui affidata, l'uomo del ricordo fedele di Cristo e di tutto il suo mistero: la sua prefigurazione nell'Antico Testamento, la sua attuazione nel Nuovo, il suo progressivo approfondimento, sotto la guida dello Spirito, secondo l'esplicita promessa: « Egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto » (Gv 14,26).

Un'esistenza « consacrata »

6. « Mysterium fidei! ». Con questa esclamazione il sacerdote esprime, dopo ogni consacrazione del pane e del vino, lo stupore sempre rinnovato per lo straordinario prodigio che si è compiuto tra le sue mani. E' un prodigio che solo gli occhi della fede possono percepire. Gli elementi naturali non perdono le loro esterne caratteristiche, giacché le « specie » restano quelle del pane e del vino; ma la loro « sostanza », per la potenza della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo, si converte nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo. Sull'altare è così presente « veramente, realmente, sostanzialmente » il Cristo morto e risorto nell'interezza della sua umanità e divinità. Realtà eminentemente sacra, dunque! Per questo la Chiesa circonda di tanta riverenza questo Mistero, e attentamente vigila perché siano osservate le norme liturgiche poste a tutela della santità di così grande Sacramento.

Noi sacerdoti siamo i celebranti, ma anche i custodi di questo sacrosanto Mistero. Dal nostro rapporto con l'Eucaristia trae il suo senso più esigente anche la condizione « sacra » della nostra vita. Essa deve trasparire da tutto il nostro modo di essere, ma innanzitutto dal modo stesso di celebrare. Mettiamoci per questo alla scuola dei Santi! L'Anno dell'Eucaristia ci invita a riscoprire i Santi che hanno testimoniato con particolare vigore la devozione all'Eucaristia (cfr Mane nobiscum Domine, 31). Tanti sacerdoti beatificati e canonizzati hanno dato, in questo, una testimonianza esemplare, suscitando fervore nei fedeli presenti alle loro Messe. Tanti si sono distinti per la prolungata adorazione eucaristica. Stare davanti a Gesù Eucaristia, approfittare, in certo senso, delle nostre « solitudini » per riempirle di questa Presenza, significa dare alla nostra consacrazione tutto il calore dell'intimità con Cristo, da cui prende gioia e senso la nostra vita.

Un'esistenza protesa verso Cristo

7. « Mortem tuam annuntiamus, Domine, et tuam resurrectionem confitemur, donec venias ». Ogni volta che celebriamo l'Eucaristia, la memoria di Cristo nel suo mistero pasquale si fa desiderio dell'incontro pieno e definitivo con Lui. Noi viviamo nell'attesa della sua venuta! Nella spiritualità sacerdotale questa tensione deve essere vissuta nella forma propria della carità pastorale, che ci impegna a vivere in mezzo al Popolo di Dio, per orientarne il cammino ed alimentarne la speranza. E' un compito, questo, che richiede dal sacerdote un atteggiamento interiore simile a quello che l'apostolo Paolo viveva in se stesso: « Dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la meta... » (Fil 3,13- 14). Il sacerdote è uno che, nonostante il passare degli anni, continua ad irradiare giovinezza, quasi « contagiando » di essa le persone che incontra sul suo cammino. Il suo segreto sta nella « passione » che egli vive per Cristo. San Paolo diceva: « Per me il vivere è Cristo » (Fil 1,21).

Soprattutto nel contesto della nuova evangelizzazione, ai sacerdoti la gente ha diritto di rivolgersi con la speranza di « vedere » in loro Cristo (cfr Gv 12,21). Ne sentono il bisogno in particolare i giovani, che Cristo continua a chiamare a sé per farseli amici e per proporre ad alcuni di loro la donazione totale alla causa del Regno. Non mancheranno certo le vocazioni, se si eleverà il tono della nostra vita sacerdotale, se saremo più santi, più gioiosi, più appassionati nell'esercizio del nostro ministero. Un sacerdote « conquistato » da Cristo (cfr Fil 3,12) più facilmente « conquista » altri alla decisione di correre la stessa avventura.

Un'esistenza « eucaristica » alla scuola di Maria

8. Il rapporto della Vergine Santa con l'Eucaristia è molto stretto, come ho ricordato nell'Enciclica Ecclesia de Eucharistia (cfr nn. 53-58). Pur nella sobrietà del linguaggio liturgico, ogni Preghiera eucaristica lo sottolinea. Così nel Canone romano diciamo: « In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo ». Nelle altre Preghiere eucaristiche, poi, la venerazione si fa implorazione, come, ad esempio, nell'Anafora seconda: « Donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la Beata Maria, Vergine e Madre di Dio ».

Insistendo, in questi anni, specie nella Novo millennio ineunte (cfr nn. 23 ss.) e nella Rosarium Virginis Mariae (cfr nn. 9 ss.), sulla contemplazione del volto di Cristo, ho additato Maria come la grande maestra. Nell'Enciclica sull'Eucaristia l'ho poi presentata come « Donna eucaristica » (cfr n. 53). Chi più di Maria può farci gustare la grandezza del mistero eucaristico? Nessuno come Lei può insegnarci con quale fervore si debbano celebrare i santi Misteri e ci si debba intrattenere in compagnia del suo Figlio nascosto sotto i veli eucaristici. La imploro, dunque, per tutti voi, Le affido specialmente i più anziani, gli ammalati, quanti si trovano in difficoltà. In questa Pasqua dell'Anno dell'Eucaristia mi piace riecheggiare per ciascuno di voi la dolce e rassicurante parola di Gesù: « Ecco tua Madre » (Gv 19,27).

Con questi sentimenti, di cuore tutti vi benedico, augurandovi un'intensa gioia pasquale.

Dal Policlinico Gemelli in Roma, 13 marzo, quinta domenica di Quaresima, dell'anno 2005, ventisettesimo di Pontificato.

Giovanni Paolo II

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"Genti tutte, venite e adorate: è l'Altare la madia del Pane"

Si parte ... la notte più lunga dell'anno ... notte di fede ... notte di storia ...
Ricordo ancora la frase dell'anonimo che aprì così l'opuscolo dei percorsi di qualche anno fa "e saranno lacrime" ... lacrime di gioia, di dolore, di speranza che sotto quei capucci ci renderanno tutti simili, simili di fronte a Cristo che sta per compiere il suo mistero più grande ...
In questo giorno che passa dalla straordinaria festa dell'Eucarestia al dramma della morte e resurrezione di Gesù Cristo c'è in fondo la storia di ogni uomo ... la storia dell'umanità tutta ...
(foto di Raffaella Valcaccia - proprietà riservata Oratorio di S.Nicola) Share/Bookmark