giovedì 31 dicembre 2009

"tricche tracche e botte" ...



Ci salutiamo da questo straordinario 2009 con le foto della "Canzone de lo Capo d'anno" che hanno concluso il saluto di fine anno dell'Amm. dei Luigini. Il priore lorenzo Milano, il 1° ass. Vincenzo Russo e il 2° Ass. Biagio Verdicchio hanno traccito un bilancio dell'anno agli sgoccioli, definito entusiasmante per le numerose attività realizzate ... L'Amm. ne approfitta per fare gli auguri di un sereno 2010 a tutti i lettori del nostro blog.
Ha intonare lo storico e augurale testo è stato come da tre anni il tesoriere Giovanni D'Amora ... Share/Bookmark

A TUTTI GLI AMICI DELL'ORATORIO
DI SAN NICOLA,
AI VOSTRI CARI,
ALLE VOSTRE FAMIGLIE,
GLI AUGURI DI UN 2010
CARICO DI GIOIE!
AUGURI
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martedì 29 dicembre 2009

MUSICA E MAGIA ...

In una Cappella gremita, con lo sfondo del presepio dei ragazzi, ieri sera magia e musica si sono fuse per un concerto bellissimo tenuto dalla corale "s.maria delle Grazie" di Montechiaro.
Bravissimi i coristi, superbi i maestri Rosanna Astarita, direttrice, e Nello d'Esposito, organista.
L'Oratorio ha fatto dono alla corale di un piatto - ricordo con la stampa del logo dei 60 anni dei pueri Cantores di Piano. La manifestazione rientra infatti nell'anniversario della nascita della nostra corale, evento che durerà per l'intero 2010
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lunedì 28 dicembre 2009

BUON COMPLEANNO BLOG!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



Domani compirai un anno ... Tanti auguri piccolo grande Blog dell'oratorio!!! Un anno fatto di parole, immagini, e anche qualche suono (ricordi il video della sigla dell'estate 2009??)
160 post ...
12.600 visitatori ...

numeri da grande, per te che hai solo un anno ...
Abbiamo voluto raccontare il nostro Oratorio, le nostre attività, i nostri osgni, le ansie di un mondo in crisi, le gioie sportive piccole e grandi. Abbiamo festeggiato don Antonino, abbiamo ricordato la gita a Bari, abbiamo vissuto la pasqua e le emozioni estive ... E tutto questo per rispondere a chi (per fortuna in pochi) si chiede ancora cosa si fa nel nostro Oratorio ... e poi caro blog, in quest'anno hai partorito il gruppo di Facebook "Amici dell'Oratorio" che conta 287 "amici" in meno di sei mesi ... Non mancano l'affetto, la stima, la spinta ad andare avanti e anche quelle critiche che, soltanto se costruttive, ci aiutano a crescere e a migliorarci ... Dalle pagine virtuali di questo blog, gli auguri più sentiti di buon 2010 ...

p.s. Un ringraziamento speciale va da questo post a MAssimiliano Ciampa che, tra gli "Amministratori" del gruppo di F.b. è sicuramente il più solerte, preciso e puntuale. Grazie Max!!!
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sabato 26 dicembre 2009

APPUNTAMENTO CON LA MUSICA


"MAGIA DI NATALE"
CONCERTO - PREGHIERA
DELLA CORALE
S.MARIA DELLE GRAZIE
MONTECHIARO - VICO EQUENSE
DIRETTA DAL
M°ROSANNA ASTARITA

28 dicembre ore 19,00
oratorio di S.Nicola
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giovedì 24 dicembre 2009

appuntamento con la tradizione


Stasera, dalle ore 17,00 dinanzi allo splendido scenario di via cermenna riprodotto dal gruppo dei giovani dll'oratorio, verrà deposto nella mangiatoia, il bambinello ... si apre così il presepio dei ragazzi 2009 ...
Auguri Share/Bookmark

IL RETTORE
IL PRIORE

IL GOVERNO
I CONFRATELLI E LE CONSORELLE

I GIOVANI DELL'ORATORIO

GLI ANIMATORI E COLLABORATORI


AUGURANO A TUTTI
UN SERENO E FELICE
NATALE


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martedì 22 dicembre 2009

CI SIAMO ... E SARA' VIA CERMENNA


Ancora poche ore il presepio 2009 si avvia a conclusioni ...
in tempi record (dal 6 dicembre ad oggi, fate un pò voi i conti) anche quest'anno si rinnoverà la tradizione ...
Alle 17,00 del 24 dicembre, dinanzi la mangiatoia, si deporrà la statuetta di Gesù bambino. E non sarà una mangiatoia qualunque ...
Il mistero è giusto svelarlo: il presepe 2009 raffigurerà un angolo di Piano di Sorrento, l'incrocio tra via Cermenna, via Scaricatoio e Via S.Pietro, nella Zona dei Colli di S.Pietro, nell'antico rione di "Ceremenna", parte alta della nostra città ...
Ecco un pò di Storia del tratto di strada e di rione che riproduciamo (fonte "Planities. I casali di Sorrento Autore: Savarese Anna - Amodio Gaetano Editore: Longobardi ) e che ritroverete posizionato su un tabellone, anche in cappella ...

Tra i più antichi casalia (rioni) della parte collinare del Piano di Sorrento, lontani dalla vecchia strada consolare, c’era sicuramente quello di Ceremenna, un piccolo aggregato urbano alle pendici del monte Vico Alvano, di cui si ha riscontro già tra il sec. IX e il XII quando fu edificata l’abbazia benedettina di San Pietro.

In epoche successive, prima preoccupazione era il collegamento tra il piccolo nucleo e la restante piana che riuscì attraverso una biforcazione dell’arteria che collegava il centro con il piccolo e modesto borgo di S.Liborio che si costituiva attorno la omonima cappella costruita tra il XIV e il XV sec.

L’abbazia benedettina di S. Pietro era ritenuta una delle più importanti della penisola, molto fiorente ancora nel XVI sec. stando alle SS. visite fatte dagli Arcivescovi sorrentini ai padri, cui apparteneva l’intero monte e i fondi vicini (fino al versante che guarda l’isola dei Galli), interamente coltivati a vigneti, agrumeti e uliveti.

Ai piedi del monte c’è la Chiesa di Santa Maria di Cerignano, a navata unica, e facciata barocca, costruita nel XII secolo e dipendenza dell’Abbazia di San Pietro.

L’etimologia di Cerignano, potrebbe essere legata o al culto pagano di Cerere (Ceres, dea dell’agricoltura), o all’albero di Cerro che formava un bosco sacro con un ninfeo.

Su un fianco della Cappella è ancora evidente una torre che segnava “virtualmente” il valico di comunicazione con il versante amalfitano (Via Scaricatoio).

A inizio del XIX sec. la cappella fu concessa in enfiteusi ad Antonio Aniello che nel 1808, ne divenne il proprietario insieme ad una casetta allo Scaricatoio.

E’ l’inizio della fine per gli oltre 120 ettari del complesso della badia: acquistata, a seguito di esproprio da Gioacchino Murat, la tenuta passa dapprima alla famiglia Sanchez de Luna e poi, e siamo nel 1830, ad Eduardo Colonna Doria del Carretto, di Paliano, principe di Summonte.

Il principe si accasò in un palazzetto ai confini della proprietà, che affacciava sul versante meridionale del fondo e guardava l’isole dei Galli e il golfo di Salerno, in attesa della conclusione dei lavori all’Abbazia che iniziati nel 1850 si conclusero nel 1872, facendo da allora conoscere la struttura come Castello del Principe. Un castello - fortezza come Villa Crawford a S. Agnello. Il territorio attorno alla vecchia Abbazia, poi Castello, consentì per le sue caratteristiche morfologiche (terreno argilloso) fin dal XV sec. la fiorente attività dei cretari che producevano vasi di ogni foggia per la conservazione dei prodotti (cantari, cantarelle e langelle) oltre alla cacciagione degli uccelli, in particolare delle quaglie attraverso le parate e i cuonti, (alte pertiche munite di reti) da cui il nome dato volgarmente all’intera zona dei Colli (i cuonti di San Pietro nel Comune di Piano e i cuonti di Fontanelle nel Comune di Sant’Agnello).




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giovedì 3 dicembre 2009

FESTA DI SAN NICOLA


FESTIVITA' DI SAN NICOLA
SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ALLE ORE 18,30

CELEBRA
DON ANTONINO GUARRACINO

A SEGUIRE

BENEDIZIONE E DISTRIBUZIONE DEL PANE BENEDETTO

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DA PIANO A BARI, NEL NOME DI SAN NICOLA


Piazza Cota ore 4,45

Il sole sorge quando già stiamo dalle parti di Avellino ... è una strana giornata quella di domenica 29 novembre ... dopo giorni di cielo bellissimo e di temperature quasi primaverile, pioggia e vento ci hanno ricordato che siamo in autunno pieno.
Peccato, il viaggio a Bari è lì dietro l’angolo e questo tempaccio non ci voleva proprio ...
Ci svegliamo tutti che le stelle illuminano il cielo ... le nubi, dopo ore di pioggia, si sono però diradate ... “chissà che tempo troveremo a Bari?” si domanda la marmaglia accalcata in piazza Cota pronta a partire .. Questo viaggio nasconde quasi un antico sortilegio: una decina di anni fa un identico viaggio sulle orme di San Nicola si stava preparando, poi tutto andò in fumo.
In archivio, quasi come uno sfregio a chissà quale infausta sorte, si custodiscono ancora le copie delle autorizzazioni e le brochure del programma!!!
Ma stavolta non è un sogno, è tutto vero e siamo già in viaggio da due ore quando urge una sosta ... bisogna darsi una svegliata e il signor caffè non può non mancare ...
Siamo dalle parti di Avellino ... il freddo è pungente, ma non per Marco che incurante della temperatura osa scendere in tuta.


Marco, incurante del freddo sosta davanti ad una pantera della Polizia

Si riparte e ci si lascia alle spalle la nostra amata Campania ... la Puglia si apre a noi con una classica quanto pericolosa nebbiolina, che costringe l’autista a manovre più accorte. Subito poi ecco il cielo splendere e il sole ergersi alto ... Ragazzi,che giornata!!!e col clima muta intorno a noi anche il paesaggio: ulivi e vigneti a non finire, e la mente mia e di Peppe non può non volare ad Albano, con tanto di spudorato tentativo di imitazione al microfono!!!
Ancora una mezz’oretta e la prima cosa che ci fa capire che stiamo entrando in città è la siluette dello Stadio San Nicola che si para dinanzi a noi. Bari, stiamo arrivando!!!
Costeggiamo l’ingresso della Fiera del Levante, il porto (che per molti di noi della penisola Sorrentina rappresenta il posto incontrare e ritrovare i tanti amici che sulle navi della Msc sbarcano per qualche ora nel capoluogo pugliese), il castello svevo ed eccoci alle spalle della chiesa dedicata al vescovo di Myra.
Avevo letto del forte contrasto tra la città “vecchia” fatta di vicoli e case basse e bianche , e la città “nuova” con i palazzi post unitari, l’università, il municipio gli uffici governativi e il fantastico (e finalmente restituito alla città) Teatro Petruzzelli. E ne ho riprova quando, non appena varcato un bello e suggestivo portale ci sembra di entrare in un mondo senza tempo.


Il portale d'ingresso della Città Vecchia, alle spalle della Basilica

Abbiamo ancora un’ora prima della celebrazione eucaristica e allora via alle foto: la prima, d’obbligo, è sotto la imponente statua di San Nicola a fianco della Basilica, donata dal presidente russo Vladimir Putin.Foto di Gruppo attorno alla Statua del Santo dono della Federazione Russa alla città di Bari

E poi l’avventuroso viaggio tra i vicoli e le stradine, dove ha tirato i primi calci quel fuoriclasse riconosciuto da tutti che è Antonio Cassano. Sono da poco trascorse le nove e trenta e la città sonnecchia ancora, negozi chiusi, persiane ancora abbassate. E’ domenica un po’ per tutti ... Si sente levare alto un solo grido: è quello di un pescivendolo, che espone nel suo piccolo locale il pescato del giorno: “calamarìedde!!!”, “cìere!!!”, “luzze femmene!!!!”, “taratuffe!!!”.
Presepe "casalingo"

A fianco, nell’androne di una piccola casa, un vecchio mostra ai visitatori un presepio dal “sapore orientale”, mentre la moglie appende a fatica un cartello: “qui, pasta fresca” .
E mi vengono in mente le stupidaggini dei nostri politici, di un’Italia così bella, che qualcuno vuole sempre dividere ...
Una pasticceria espone dolci di pasta reale (la pasta di mandorle), peccato che per me e Vincenzo scatti la sirena di moglie e compagna che ci invitano “dolcemente” a salvaguardarci dal colesterolo!Torniamo indietro, la Messa sta per avere inizio.
L'interno della Basilica

Ed è messa solenne poiché a Bari si conclude la nona giornata dell’impegno e della solidarietà e che ha avuto ospite l’On. Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. La messa è celebrata da Mons. Alberto D’Urso, presidente della Fondazione Antiusura “S. Nicola e S. Medici” che ha più volte ripetuto nell’omelia come il l’avvento, volto a significare “l’impegnatività che discende dall’evento della incarnazione” si sposa bene ai valori dell’impegno e della solidarietà, che quest’anno hanno approfondito meglio il tema della legalità.
Al termine della messa scendiamo nella bellissima cripta dove sono custodite le ossa del santo vescovo di Myra, traslate nel capoluogo pugliese. Sulla tomba del santo, venerato dai fedeli d’oriente e d’occidente è visibile un foro, attraverso il quale, ogni nove maggio, a mezzo di una cannula d’argento, viene prelevata dalle ossa del Santo, la cosiddetta “Manna”, un’acqua pura e trasparente che si forma incessantemente nell’urna che custodisce le reliquie del santo.
Mistero e religiosità, oriente e occidente. Sapevamo tutti che Bari, e questa Basilica , avrebbero significato questo e l’emozione di un luogo così magico e potente non poteva non emozionarci.


In giro per le viuzze del centro storico

Usciamo che un tiepido sole illumina lo spiazzale antistante. C’è ancora tempo per pranzare e così ci addentriamo nella città vecchia, che nel frattanto ha “aperto le porte”. E’ tutto un pullulare di prodotti dell’artigianato tipico, cesti di vimini, terracotte dipinte a mano, la nostra vecchina espone le sue orecchiette fatte a mano con affianco una piccola bilancia in metallo per pesarle ...
e poi ci sono i ragazzi che giocano a pallone di fronte la cattedrale, a pochi passi dalla basilica del Santo, avvolti nelle sciarpe bianco rosse del Bari, che scrutano in malo modo lo zaino mio e di Peppe, griffati rispettivamente Napoli e Inter ...
Mangiamo sui bordi del fossato dell’immenso castello Normanno - Svevo, fortezza ricostruita e ampliata su una precedente costruzione greca, da parte di Federico II . Pensiamo di visitare il castello che ospita in questi giorni una bella mostra su Charles Darwin a 200 anni dalla nascita.

il Castello svevo-normanno

Ma prima l’acquisto folle e disperato di prodotti tipici del luogo, in una tipica bottega del centro storico, dall’emblematico nome “U’castagnaro” ... la simpatia del proprietario è disarmante, come il suo accento barese stretto ... Lino Banfi al confronto è un professore universitario di lettere moderne!!
La spesa è fatta, non manca nulla: olio, orecchiette, pomodori secchi, vino, e castagne ... belle, grandi, che come ci ricorda l’amico, sono prima da lasciar andare un poco in acqua e poi cuocerle.
Dopo la visita al castello c’è il pullman che ci aspetta, si riparte.
Dal Tirreno all’Adriatico, dalla Campania alla Puglia, all’insegna di un “amico” comune. Quel San Nicola di Bari, che guida, nella sua enorme grandezza e forza anche la piccola comunità del nostro Oratorio, e che ci ha regalato, oltre al sole, una stupenda giornata nella “sua” città.
Ciao Bari, alla prossima!!!
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martedì 1 dicembre 2009

LUCE CHE UNA STRADA SOLA INSEGNI ... NATALE 2009 ALL'ORATORIO DI SAN NICOLA !!!!!!!

5 DICEMBRE Oratorio di San Nicola ore 18,30


FESTA DI SAN NICOLA

Solenne Celebrazione eucaristica

presieduta da Don Antonino Guarracino

Benedizione e distribuzione

del pane benedetto


17 DICEMBRE Via San Michele ore 19,00

Tombolata con i commercianti del

Centro storico di Piano di Sorrento


30 DICEMBRE Oratorio di San Nicola ore dalle 18,30

Brindisi di fine anno con

l’amministrazione dei Luigini

e canzone de lo Capodanno


3 GENNAIO Oratorio di San Nicola ore 19,00

“Raccontando il Natale”

Concerto di musiche natalizie

dei Pueri Cantores

“S. Michele Arcangelo”

con il tenore Carmelo d’Esposito

e la soprano Annamaria Gargiulo


TRA IL 2 E IL 4 GENNAIO Oratorio di San Nicola ore 18,00 ca.

Grande Tombolata per i più piccini!!!

Ricchi, dolci premi

e cotillons!!!!!


DAL 25 DICEMBRE AL 6 GENNAIO

PRESEPE DEI RAGAZZI DI SAN NICOLA

IX EDIZIONE!



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sabato 28 novembre 2009

in attesa del calendario natalizio ... una prima chicca ...


tutto è pronto ...
martedì pubblicheremo lo straordinario programma natalizio dell'oratorio di san Nicola ...
la prima chicca riguarda il gruppo dei Pueri cantores, in ocncerto il 3 gennaio prossimo ...
prima di quella data ... ne vedrete delle belle ...
Che la festa, pardòn, le feste ... abbiano inizio ... Share/Bookmark

domenica 22 novembre 2009

23 NOVEMBRE 1980 - 23 NOVEMBRE 2009 ANCHE L'ORATORIO RICORDA ...

abitazione distrutta - Via Cassano, Piano di Sorrento (c. Foto Pino)


Lo scorso anno, in occasione del bicentenario del nostro comune, anche presso l'oratorio è stato possibile ri-vedere una serie di proiezioni dei filmati di dal cineoperatore carottese Ermanno Acanfora. Tra esse uno relativo al drammatico terremoto del 23 novembre del 1980
Ad organizzare l'evento Mimmo Cinque, attuale presidente della Pro Loco.
Sullo schermo passarono le immagini della demolizione del palazzo situato ad angolo tra Piazza della Repubblica e corso Italia (palazzo Ruocco o Acanfora che dir si voglia) seguite poi da una esauriente panoramica delle altre distruzioni che il sisma ha provocato a Piano ed in Penisola Sorrentina, le immagini poi, cun un balzo in avanti di 4 anni, ci hanno portati a Trinità per la cerimonia di consegna delle case ai terremotati.

In molti, in quella occasione, hanno ricordato quel drammatico inizio di serata a San Nicola, tra l'ennesima sfida a biliardo con Don Alfredo, e la corsa dei ragazzi verso il campetto, unico luogo di riparo ... Un episodio tra il drammatico e il pauroso si era consumato pochi metri più giù, dove al crollo della parte superiore della facciata della Basilica di San Michele l'antico organo a canne fu miracolosamente salvato dal parroco Don Saverio Sessa e da Don Antonino ... un racconto, quello del nostro rettore che ancora emoziona ...

Il 23 novembre 1980 la Basilicata e la Campania
vennero colpite da un violento sisma dimagnitudo 6,9 della scala Richter, con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), un terremoto terribile che causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
Anche la Penisola Sorrentina fu colpita dalla tragedia e dla lutto, in particolare a Piano di Sorrento persero la vita 11 persone:

Matteo Conte, 33 anni di Sant'Agnello
Pietro Venanzio, 55 anni di Sorrento
Lucia Cappiello, 83 anni di Piano di Sorrento
Maria Carotenuto, 18 anni di Piano di Sorrento
Dora Carotenuto, 16 anni di Piano di Sorrento
Angela Carotenuto, 38 anni di Piano di Sorrento
Carolina Quinto, 78 anni di Piano di Sorrento
Andrea del Vecchio, 47 anni di Piazzola di Nola
Antonella Terranova, 39 anni di Piano di Sorrento
Maria Concetta Terranova, 42 anni di Piano di Sorrento
Antonino Martorelli, 12 anni di Piano di Sorrento


A QUEI MORTI INNOCENTI E A TUTTE LE VITTIME DI QUELLA SERA
LA NOSTRA VIVA PREGHIERA
A QUANTI LEGGERANNO QUESTO POST
IL MONITO A NON DIMENTICARE
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sabato 21 novembre 2009


LA FESTIVITA' DI SAN NICOLA SI TERRA' PRESSO IL NOSTRO ORATORIO IL PROSSIMO 5 DICEMBRE, DI SABATO. UN'ANTICIPAZIONE CHE E' DETTATA
DA UNA RICHIESTA IMPORTANTE.
A CELEBRARE LA SOLENNE CERIMONIA, CON LA BENEDIZIONE E DISTRIBUZIONE DEL PANE BENEDETTO, SARA' DON ANTONINO GUARRACINO, CHE DOPO CIRCA 10 MESI TORNERA' A CELEBRARE A SAN NICOLA . TEMPO E ACCIACCHI PERMETTENDO
E' UNA NOTIZIA CHE CI RIEMPIE DI GIOIA ....

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LA VICENDA STORICA DI SANTA CECILIA , MARTIRE DELLA FE' ...

STASERA ALLE 19,30 L'ORATORIO DI SAN NICOLA FESTEGGIA LA RICORRENZA DI SANTA CECILIA, PATRONA DELLA MUSICA SACRA CON UNA SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA (ORE 19,30)

di seguito alcune note sulla Vergine, il cui corpo riposa nella nella chiesa di Santa Cecilia in Trastevere.

Al momento della revisione del caledario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa. (Avvenire)

Patronato: Musicisti, Cantanti

Etimologia: Cecilia = dal nome di famiglia romana

Emblema: Giglio, Organo, Liuto, Palma

Martirologio Romano: Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.

Tutti i fondatori, uomini e donne, dei " titoli " delle basiliche romane sono stati soppressi nel Calendario universale della Chiesa, perché non si può affermare che siano stati Martiri o confessori della fede, ma soltanto persone benefiche che hanno donato alla Chiesa le case o i palazzi diventati più tardi basiliche.
Soltanto il nome di Santa Cecilia è restato alla data tradizionale.
Moltissimi antichi Martiri, che presentavano gravi difficoltà storiche, sono stati anch'essi soppressi in occasione della revisione del Calendario. Non perché si possa affermare che tali Santi non siano esistiti, ma perché la loro esistenza non è suffragata da prove storiche abbastanza consistenti e convincenti.
Soltanto la memoria di Santa Cecilia è stata conservata, per quanto anche la sua figura presenti simili gravi difficoltà storiche.
Si dice - ma è soltanto un " si dice " - che questa doppia eccezione nei confronti di Santa Cecilia, sia do-vuta a una particolare insistenza, in occasione del Concilio ecumenico Vaticano Il, del Papa Giovanni XXIII.
Ed è certo che, senza il nome di Santa Cecilia, venerata come Martire e onorata come patrona dei musicisti, il Calendario sarebbe risultato un po' più povero, mentre il rigore storico non avrebbe guadagnato un gran che. Perché due fatti almeno sono certi ed eloquenti: che il " titolo " basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino. E che la festa della Santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545.
Altra circostanza non priva di significato è che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta " Cripta dei Papi ". Più tardi, il Papa Pasquale I, grande devoto della Santa, ne trasferì il corpo nella cripta della basilica trasteverina.
Alla fine del '500, il sarcofago venne aperto, e il corpo della Santa apparve in eccezionale stato di conservazione, avvolto in un abito di seta e d'oro. Il Maderna scolpì allora la celebre statua in marmo, a fedele riproduzione - così si disse - dell'aspetto e della posizione del corpo dell'antica Martire.
Tutto il resto è opinabile, sul conto della donna devota che dette il proprio nome alla basilica romana, e che probabilmente regalò alla Chiesa un fabbricato di sua proprietà; sulla fanciulla alla quale una celebre passione -che è però un testo letterario più che storico - attribuisce una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa, che tre colpi di spada non riuscirono a distaccare.
Resterebbe da spiegare come mai, dalla fine del Medioevo, la Santa Romana sia stata considerata musicista e patrona di musicisti, quale è ormai universalmente nota. Anche ciò si spiega con un passo della leggendaria Passione, in cui si dice che " mentre gli organi suonavano, ella cantava nel suo cuore soltanto per il Signore ".
Nella stessa maniera, non soltanto i musicisti, ma tutte le creature dovrebbero, prima d'ogni altra cosa, dar lode a Dio datore di tutte le grazie, compresa quella dell'arte.
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