venerdì 24 settembre 2010

"Presto Michele, l'angelo di pace, Scenda da l'alto sopra i lari nostri": l'"amore" di Don Eduardo per l'Arcangelo Michele

Don Eduardo Mastellone (al centro) tra i ragazzi dell'Oratorio di San Nicola

Piano si prepara alla festa, la festa del Santo Patrono San Michele Arcangelo. In questi giorni di novena, siamo soliti intonare due bellissimi inni. Il paroliere di queste intense preghiere è il nostro amato ed indimenticato Don Eduardo Mastellone. La passione e la devozione per l'Arcangelo Michele, lo spinse, negli anni in cui si divideva tra la cura delle anime della nostra parrocchia e quella delle anime "più piccine" nel suo amato Oratorio, a scrivere queste preghiere.
Riporto di seguito parte di questo "amore" così come raccontato da Don Alfredo Ammendola nella biografia di Don Eduardo "un pescatore di anime", opera pubblicata postuma lo scorso aprile, per opera dell'amministrazione del sodalizio dei Luigini.

Una devozione egualmente profonda Don Eduardo nutrì verso l'Arcangelo S. Michele, protettore celeste di Piano di Sorrento. Come non amare Colui che per primo aveva difeso i diritti di Dio contro Satana, e che aveva adorato in spirito il Verbo Incarnato? 
Anzi, Don Eduardo sentiva nel suo cuore tutti i motivi potenti, per venerare fervorosamente il grande ed invitto Arcangelo giacché lo scopo della sua vita e del suo ministero sacerdotale erano una continua difesa dei diritti di Dio contro Satana, ed una fervida adorazione di Gesù Cristo Verbo incarnato. In S. Michele confidava come nel sostegno mirabile dato da Dio agli uomini contro tutti gli spiriti dell'abisso, e su questo motivo aveva coniato una bella giaculatoria, che tutt’ora il nostro popolo ripete nella quale si ammira la fusione perfetta tra il devoto ed il poeta: "Santo Arcangelo Michele - tu difendi l'alma mia - e nell'ora dell'agonia - la conserva a Dio fedele".
Il cinquantesimo di Messa di Mons. Maresca, Parroco di Piano e grande devoto di S. Michele, gli diede l'opportunità di dare un altro saggio della sua devozione al Principe degli Angeli e di manifestare la fresca e cristallina vena poetica. Il saggio fu costituito dalla splendida traduzione in versi italiani degli inni dell’ufficio di San Michele; inni che furono musicati dal P. Mariano Iaccarino e che si cantano in Chiesa durante la festa del Protettore.

la statua di s. Michele Arcangelo che si venera presso l'omonima Basilica


Inno "Te Splendor"


Gloria e virtù de l'almo Genitore,
Gesù, vita de l'anime
Tra gli angeli, ministri
Del tuo volere, a Te, rendiamo onore.


Di mille e mille capitan le schiere,
Serrate, per Te pugnano:
Ma, vincitor, la croce
Inalbera Michele, invitto alfiere.


Egli del drago infrange la cervice,
Cacciandolo nel tartaro:
Ei fulmina dal cielo
Col capo la ribelle orda infelice.


De la superbia contro il triste duce
Seguiam l'invitto Principe:
Dal trono de l'Agnello
Di gloria a coronarci ei ne conduce.


Sia gloria al Padre Dio, çhe a salute,
Pel ministero angelico,
Guida del Figlio i nati,
Che il Santo Spirito segna in sua virtute.


Inno "Christe Sanctorum"


Cristo, che gloria agli angeli concedi,
Padre de l'uomo e Redentore amato,
Per te ragiungere possiamo le sedi
Del ciel beato.


Presto Michele, l'angelo di pace,
Scenda da l'alto sopra i lari nostri,
Nel cupo abisso a ricacciar, pugnace,
Di guerra i mostri.


L'angelo forte, Gabriele, il rio
Nemico sperda, e visiti gli eretti
Templi, che, sempre saran grati a Dio,
Da lui prottetti.


Raffael venga, medico pietoso,
Venga dal cielo a rilevare i lassi;
Dei vacillanti nel cammin dubbioso
Conforti i passi.


Di luce e pace l'inc1ita Regina,
Tutti gli angelici cori gloriosi,
Volgano a noi, con la magion divina,
Sguardi pietosi.


Tanto ci appresti la Deità beata,
Il Padre e il Figlio e l'ugualmente Santo
Spirito, cui da per tutto è data
Gloria col canto. Share/Bookmark

martedì 21 settembre 2010

State buoni ... se potete ... noi preferiamo il paradiso!!!!

A sinistra dell'altare della piccola Cappella di San Nicola, sotto il lucernaio, dove è posto l'organo c'è un antico quadro raffigurante un sacerdote, con barba bianca e alcuni giovani al suo fianco. Ci volle poco tempo, per i giovani frequentatori dell'Oratorio, che subito Don Antonino ti indicava che quello era San Filippo Neri, il "buffone di Dio", il "Santo della gioia".
Ieri sera su Raiuno ha preso il via la miniserie "Preferisco il Paradiso", dove un superbo e ironico Gigi Proietti interpreta il Santo che è stato senza dubbio uno dei più bizzarri della storia della Chiesa, tanto da essere definito - appunto - "santo della gioia" o "buffone di Dio". Colto, creativo, l'ideatore, per primo del modello dell'Oratorio, dove raccogliere quei ragazzi che oggi definiremmo "di strada" a cui era impossibile dare loro un insegnamento. Ma fu anche - su consiglio di Persiano Rosa (interpretato da uno stralunato Francesco Salvi), suo padre spirituale, il fondatore della cosiddetta "Confraternita della trinità dei pellegrini" (e per tutti il fondatore stesso del movimento associativo delle Confraternite), creata per accogliere e curare viandanti, pellegrini e povera gente dei borghi romani.amava accompagnare i propri discorsi con un pizzico di buon umore.
Confessava con la stessa discrezione e la stessa bonarietà sia poveri che ricchi, sia principi che cardinali, dando a volte penitenze alquanto bizzarre, sicuro che, dopo aver fatto una simile figuraccia, il penitente non avrebbe più provato a compiere quel peccato. Molto particolare è dunque l'insegnamento di Filippo Neri, che possiamo riassumere principalmente in quattro punti: una singolare tenerezza verso il prossimo, la prevalenza delle mortificazioni spirituali, in particolare mortificazioni contro la vanità (si può ricordare in questo caso la celebre canzone di Angelo Branduardi "Vanità di vanità" dedicata appunto al santo fiorentino), su quelle corporali, allegria e buon umore per potenziare le energie spirituali e psichiche e infine la semplicità evangelica, di cui lui fu primo testimone. 
È importante ricordare dunque come Filippo Neri, durante le preghiere del suo Oratorio, amava fare piccoli intermezzi cantati, così da rendere più piacevole la lettura del vangelo e, di conseguenza, l'incontro con Dio.
Egli stesso amava cantare alcuni sonetti scritti da lui. L'Oratorio divenne così anche un laboratorio musicale perché le laudi si trasformarono da monodiche a composizioni a più voci con l'accompagnamento di uno strumento musicale.
Ci sembra doveroso, dalle pagine di questo blog, invitarvi alla visione di questa miniserie ... c'è fame di santità, e questa tv è quella che ci piace!!
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lunedì 20 settembre 2010

In Cammino a Caserta, in cammino insieme ...

la Croce del sodalizo sullo sfondo della Reggia Vanvitelliana (in alto)
in basso sullo sfondo Campanile del Duomo di Caserta

 La rappresentanza dei Luigini lungo Via San Carlo


C’è un perché dietro la scelta di Caserta come sede del 3° Cammino Regionale delle Confraternite della Campania che si è tenuto ieri pomeriggio: già in tempi antichi, queste terre furono attraversate dall'Apostolo Pietro, nel suo percorso di avvicinamento a Roma.
Ed è in questo spirito di comunione fraterna, che ha contraddistinto gli Apostoli e che deve contraddistinguere i fratelli cristiani e in particolare i Confratelli delle Confraternite, che oltre 100 sodalizi, provenienti da ogni angolo della nostra regione hanno sfilato lungo le vie della città fino a raggiungere la Reggia vanvitelliana. Una marea di labari, croci, sai di ogni foggia e colore. Una “valanga variopinta” come ha sottolineato il sindaco Nicodemo Petteruti nel suo saluto istituzionale agli oltre duemila partecipanti. E in questa “gioia confraternale” c’erano anche due sodalizi dell’INCIPIT VITA NOVA, la Arciconfraternita della SS.Trinità e la Confraternita dei Luigini, “unite” non solo in tante attività che durante l’anno svolgono presso le loro comunità e spesso anche insieme (vedi il bellissimo spettacolo teatrale messo in scena dal gruppo teatrale dei "Triniteatranti" appena un mese e mezzo fa), ma anche in questa “straordinaria” e festosa occasione.
Partenza dallo spiazzo della Chiesa della SS.Trinità, quando oramai è quasi ora di pranzo, arrivo dopo neppure un'ora, pranzo a sacco nel piazzale Carlo III, adiacente alla mastodontica Reggia Vanvitelliana, e piccolo break di un'ora per raggiungere il punto di partenza della processione. Ed ecco che in una piccola stradina laterale al duomo della città, la marea di cui sopra, si para dinanzi a noi. Abiti bianchi, neri, blu, rossi, viola, gialli, verdi ... un arcobaleno di fede senza fine. e poi la ricchezza d ilampioni, incensieri, labari, vele, e croci, tante croci.
Per i Luigini - che non vivevano una esperienza così - dal cammino tenutosi a Sorrento oltre venti anni fa , è stato un ritrovarsi, oltre al riconoscimento ufficiale di un cambio generazionale che , finalmente è sotto gli occhi di tutti. Poco importa degli impegni che hanno bloccato molti dei nostri giovani (il lavoro prima di tutto). Il bello è stato esserci, il bello è stato sfilare, il bello è stato ascoltare il bisbiglio di tanti increduli curiosi che si accostavano con dovuta attenzione e un pizzico forse di timore, chiedendoci da dove venivamo e sospirando ogni qual volta si rispondeva "Sorrento", a ribadire la certezza del paradisiaco posto dove viviamo.
Ed è stato bello camminare insieme a realtà confraternali vicine a noi per vita confraternale "attiva"(L'Arciconfraternita SS Crocifisso e Pio monte dei Morti di Meta che insieme a noi lè inserita nell'esperienza dell'unità pastorale) ed altre non troppo geograficamente lontane, anche se non si vivono percorsi comuni (Conf. Ave Gratia Plena di Arola e quella del SS.Rosario di Montechiaro, entrambi frazioni di Vico Equense).
Perché, al di là di abiti più o meno sgargianti, è compito ancora moderno e attuale, per le nostre congregazioni, quello di essere chiamate ad un forte rinnovamento spirituale per una rinnovata evangelizzazione della nostra società. Lo ricorda il Vescovo di Caserta, Mons. Pietro Farina, che ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme a Mons. Armando Brambilla, vescovo ausiliare di Roma e assistente nazionale delle confraternite, che più volte, durante l’omelia, ha chiamato a raccolta le nostre Confraternite: “gloriose testimonianze di un passato di fede e di carità, sono chiamate a partecipare attivamente a questa urgenza di rinnovamento e di evangelizzazione e di fatto, con diverse iniziative, mostrano di perseguire questa finalità”.

Una giornata per certi versi incredibile, che ci lascia dentro la certezza che quello che quotidianamente costruiamo - per noi Luigini insieme ai tanti giovani che frequentano l'oratorio di San Nicola, è tutta grazia e deve essere vista come tale. E' missione anche questa, è un cammino da cui è difficile tirarsi indietro ...
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venerdì 17 settembre 2010

CALCETTO 2010 - SI RICOMINCIA

Conclusa ll'estate 2010 dell'oratorio di San Nicola, è tempo di ripresa delle attività.
si cominicia domani con il calcetto. La guida è affidata come sempre a Mister Giuseppe Gargiulo che quest'anno sarà affianchato da un cast di giovani guide cui saranno delegati compiti effettivi di allenamento. Il tutto per preparare i prossimi appuntamenti, o anche soltanto per stare insieme ...

APPUNTAMENTO DA SABATO ALLE ORE 17.30
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Anche i Luigini a Caserta, per il III cammino regionale delle Confraternite Campane



E’ in programma a Caserta, per domenica 19 settembre, il terzo Cammino regionale delle Confraternite della Campania, accolti dal saluto del vescovo, S.E. mons. Pietro Farina. “Tutte le realtà ecclesiali – scrive mons. Farina nel suo messaggio – sono chiamate ad un forte rinnovamento spirituale per una rinnovata evangelizzazione della nostra società. Anche le Confraternite, gloriose testimonianze di un passato di fede e di carità, sono chiamate a partecipare attivamente a questa urgenza di rinnovamento e di evangelizzazione e di fatto, con diverse iniziative, mostrano di perseguire questa finalità La nostra diocesi di Caserta è ben lieta di accogliere il terzo Cammino regionale, si onora di questa scelta e nello stesso tempo si impegna perché questo evento possa riuscire secondo le attese. Ai responsabili nazionali e locali invio il mio più cordiale saluto e assicuro il ricordo nella preghiera”. Il programma prevede alle ore 9.00 l’accoglienza presso il parcheggio sotterraneo di piazza carlo III; mattinata libera per la visita alla città e alla reggia; alle ore 13.00 il pranzo; alle ore 16.00 il raduno delle Confraternite in piazza Duomo; alle ore 16.30 l’inizio del Cammino; alle ore 18.30 l’arrivo all’interno della reggia; alle ore 19.00 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. Armando Brambilla, vescovo ausiliare di Roma e assistente nazionale delle confraternite, e da S.E. mons. Pietro Farina, vescovo di Caserta.Una rappresentanza della Congrega dei Luigini parteciperà all'evento, insieme alla Arc. della SS.Trinità in puro spirito di cammino e di comunione.
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