sabato 13 ottobre 2012

Al via l'anno della fede per "riannunciare Cristo all'uomo contemporaneo"

La “cosa più importante” sia quella di ravvivare in tutta la Chiesa “quell’anelito a riannunciare Cristo all’uomo contemporaneo” appoggiandosi sulla base concreta dei documenti conciliari. Così il Papa che ieri, in coincidenza con il 50.mo dell’inizio del Concilio Vaticano II e il 20.mo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, ha presieduto la Santa Messa per l'apertura dell’Anno della fede. Quattrocento i concelebranti - fra cui 8 patriarchi delle Chiese orientali, 80 cardinali e 15 padri conciliari - che in una suggestiva processione sono saliti sul sagrato della Basilica di fronte ad una Piazza San Pietro affollata da circa 20mila persone. 

“Con grande gioia oggi, a 50 anni dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, diamo inizio all’Anno della fede”. In un’atmosfera solenne e gioiosa Benedetto XVI apre l’Anno della fede. E’ Cristo il centro della fede, sottolinea nell’omelia. Dio è il principale soggetto dell’evangelizzazione del mondo mediante Gesù Cristo che ha voluto trasmettere alla Chiesa la propria missione e continua a farlo infondendo lo Spirito Santo nei discepoli sino alla fine dei tempi. “La Chiesa - ricorda – è lo strumento primo e necessario di questa opera di Cristo”. L’Anno della fede che oggi è stato inaugurato, sottolinea poi, è legato a tutto il cammino della Chiesa negli ultimi 50 anni: "dal Concilio, attraverso il Magistero del Servo di Dio Paolo VI, il quale indisse un «Anno della fede» nel 1967, fino al Grande Giubileo del 2000, con il quale il Beato Giovanni Paolo II ha riproposto all’intera umanità Gesù Cristo quale unico Salvatore, ieri, oggi e sempre”. Il Papa rileva, quindi, la profonda convergenza proprio fra Paolo VI e Giovanni Paolo II nel porre l’accento su Cristo quale centro del cosmo e della storia e sull’ansia apostolica di annunciarlo e ribadisce il senso del Concilio Vaticano II ricordando le parole dello stesso Giovanni XXIII all’inaugurazione dell’assise conciliare da lui convocata: lo scopo principale di questo Concilio non è la discussione di questo o quel tema della dottrina ma far sì che “questa dottrina certa e immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo”. E Benedetto XVI ricorda di aver sperimentato lui stesso che durante il Concilio vi era una tensione commovente verso il compito di far risplendere “la bellezza della fede nell’oggi del nostro tempo, senza sacrificarla alle esigenze del presente né tenerla legata al passato”: “Perciò ritengo che la cosa più importante, specialmente in una ricorrenza significativa come l’attuale, sia ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione, quell’anelito a riannunciare Cristo all’uomo contemporaneo”. Ma – avverte il Papa - affinché questa spinta interiore alla nuova evangelizzazione “non pecchi di confusione, occorre che essa si appoggi ad una base concreta e precisa”, che sono, appunto, i documenti del Concilio Vaticano II. Per questo ricorda di aver insistito sulla necessità di ritornare ai testi: “la vera eredità del Concilio si trova in essi” afferma. Il Concilio, rileva ancora, “non ha escogitato nulla di nuovo come materia di fede” ma si è preoccupato di fare in modo che la medesima fede continui ad essere “una fede viva in un mondo in cambiamento”: “I Padri conciliari volevano ripresentare la fede in modo efficace; e se si aprirono con fiducia al dialogo con il mondo moderno è proprio perché erano sicuri della loro fede, della salda roccia su cui poggiavano. Invece, negli anni seguenti, molti hanno accolto senza discernimento la mentalità dominante, mettendo in discussione le basi stesse del depositum fidei, che purtroppo non sentivano più come proprie nella loro verità”. “Se oggi la Chiesa propone un nuovo Anno della fede e la nuova evangelizzazione – afferma - non è per onorare una ricorrenza, ma perché ce n’è bisogno, ancor più che 50 anni fa!”.(fonte http://www.news.va/it)
Share/Bookmark

Nessun commento:

Posta un commento