sabato 13 ottobre 2012

50 anni da quel dolcissimo discorso di Giovanni XXIII

“Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma riassume tutte le voci del mondo; e qui di fatto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata di pace… Sì, di pace: ‘Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà’. Se domandassi, se potessi chiedere ora a ciascuno: voi da che parte venite? I figli di Roma, che sono qui specialmente rappresentati, risponderebbero: ah, noi siamo i figli più vicini, e voi siete il nostro vescovo. Ebbene, figlioli di Roma, voi sentite veramente di rappresentare la ‘Roma caput mundi’, la capitale del mondo, così come per disegno della Provvidenza è stata chiamata ad essere attraverso i secoli. La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore… Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell’incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c’è, qualche cosa che ci può tenere un po’ in difficoltà… Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: “Questa è la carezza del Papa”. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Sappiano gli afflitti che il Papa è con i suoi figli specie nelle ore della mestizia e dell’amarezza… E poi tutti insieme ci animiamo: cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino. Addio, figlioli. Alla benedizione aggiungo l’augurio della buona notte”.
La sera dell’11 ottobre 1962, al termine della giornata di apertura del Concilio Vaticano II Papa Giovanni XXIII si affacciò dalle stanza del palazzo pontificio e così, teneramente si rivolse alla folla adunatasi in piazza San Pietro. Dapprima l'interminabile, impressionante processione dei vescovi in Vaticano. E per chiudere quella intensa giornata, con la folla rimasta in piazza San Pietro con le fiaccole accese, intervenne monsignor Loris Capovilla, 97 anni domenica prossima, segretario di Giovanni XXIII che suggerì al Papa: “Santità, si affacci, dica loro una parola...” Fu il famoso Discorso alla Luna (cliccatissimo su YouTube e che riproduciamo qui in alto), ricordato come il «manifesto» popolare del Concilio. La traduzione in parole comuni, a braccio, in modo dolce, poetico e semplice dell'enciclica che aveva anticipato il Concilio, dove si descrive la Chiesa come Mater et magistra. Prima madre, poi maestra.
Share/Bookmark

Nessun commento:

Posta un commento