Presepe che nel core riversare sa la fragranza d’una vita sana
illuminata sempre dal Signore...
Pure la mucca sfoggia il miglior viso
per esser dalla foto immortalata
insieme alla Famiglia insuperata...
Sono i versi, come quelli del titolo, dolcissimi, scritti appositamente per noi, da Padre Nicola Galeno, padre Carmelitano, già missionario in Giappone e oggi a Montechiaro presso la locale comunità carmelitana. Un augurio sincero che ci regala e che regala al presepe 2011 del nostro Oratorio, un omaggio alla Città di Gragnano e alla pasta ...
PRESEPE DELL’ORATORIO DI SAN NICOLA 2011
LA VALLE DEI MULINI DI GRAGNANO
Filippo Tommaso Marinetti, nel Manifesto della Cucina futurista del 1830, si scagliò contro “la pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana, simbolo passatista di pesantezza, di ponderatezza, di tronfiezza”. Se però, oltre a scrivere il manifesto del Futurismo, avesse letto nel proprio futuro, avrebbe saputo che qualche mese dopo sarebbe stato sorpreso a Milano nell’atto di divorare un grosso piatto di spaghetti. A questo punto giocò d’anticipo, scrivendo di sé:
“Marinetti dice basta/ messa al bando sia la pasta.
/
Poi si scopre Marinetti/ che divora gli spaghetti”.
È con un omaggio alla pasta che vogliamo raccontare il presepe 2011 qui a San Nicola. La pasta come omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, che abbiamo festeggiato quest’anno, la pasta come simbolo che anche in tempo di crisi unisce, la pasta, che nel presepe è allo stesso tempo segno di opulenza e di umiltà, in quanto la pasta è prodotto dalla farina, la pasta che nella nostra penisola trova un fulcro importante nella cittadina di Gragnano, La produzione dei maccheroni per uso non familiare ha inizio in Gragnano negli anni che vanno dal 1550 al 1600, Prima e durante questo periodo Gragnano era famosa in tutto il regno di Napoli per la produzione della seta e per la lavorazione dei tessuti. Ma la moria dei bachi dovuti ad una malattia delle piante, a fine 1700 mutarono l’interesse primario della cittadina, portandolo sulla lavorazione della pasta. Fu solo dopo il 1950 che si incominciano a produrre "maccheroni " con le prime industrie a produzione familiare: i mulini ad acqua situati sulla strada per Castello davano lavoro e pane a non pochi Gragnanesi si rimboccavano che avevano il privilegio di macinare il grano per solo 5 grani di tomolo. Sorgono così i primi pastifici: l'attività non è chiusa più nel ambito delle sole famiglie ,ma per il suo costante in grandirsi ,ha bisogno di molte braccia; gli imprenditori e i negozianti assumano il volto a noi consueto di industriali. Questo è, forse, uno dei primi fenomeni di industralizzazione del Sud.
In pieno centro storico di Gragnano, proprio dietro il campanile della chiesa del Corpus Domini, parte la strada della Valle dei Mulini, l'antica mulattiera, oggi lastricata in cubetti di pietra lavica, che conduceva ad Amalfi sin dal medioevo. Lungo il torrente Vernotico, che la strada costeggia, erano attivi fino al secolo scorso 25 mulini ad acqua per la macina del grano. I più antichi documenti riguardanti le autorizzazioni a costruire i mulini sono del 1266 e del 1272. I mulini ad acqua furono il motore di una attività senza pari, che ancora oggi riconosce Gragnano quale capitale della pasta. Ed è in questa Valle, misterio e magica, centro di vita e di salute che “facciamo nostra” la rappresentazione dell’EVENTO 2011
Un anonimo del '500 soleva sempre dire:
“ Ci sono tante cose importanti nella vita, la prima è mangiare, le altre non le conosco.”
A tutti voi visitatori l’augurio di buone feste e di uno spumeggiante 2012!
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