venerdì 30 dicembre 2011
La Canzone de Lo capodanno, quando la tradizione si rinnova!
Come noto e come è attestato da diversi scrittori di storia locale, nella nostra Regione ( e si pensa anche nelle altre ) era diffuso l'uso di celebrare il Capodanno con i tradizionali fuochi pirotecnici e gettando dalle finestre, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, svariati oggetti. Ma oltre a tutto ciò nella nostra Regione c'era anche l'uso ( e tutt'ora in buona parte persiste ) di cantare la "Canzone de lo Capodanno". Nel cantare tale canzone si ricorreva all'uso di alcuni strumenti caratteristici : tamburelli, "scietavaiasse", putipù ed altri che producevano un fracasso, non fastidioso, ma piuttosto buffo e piacevole. Don Alfredo Ammendola nel suo romanzo "Il Dolce Nido" storia romanzata della Città di Piano di Sorrento ricorda l'esistenza di una canzone di Capodanno che si ripeteva nelle famiglie carottesi a fine anno. La stessa veniva chiamata "napoletana". Secondo il sacerdote, che a San Nicola ha prestato per decenni la sua opera, la canzone è senza dubbio nata proprio a Piano di Sorrento, come confermato dalla pregiatissima opera di Manfredi Fasulo "La Penisola Sorrentina", cronistoria pregiata di questo angolo di Paradiso. Fermo restando che in altri angoli della nostra terra, la suddetta canzone è cantata con leggere differenze, resta un patrimonio insostituibile, che per il terzo anno, si ripete a san Nicola stasera. Vi aspettiamo numerosi (ore 19.30)
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