domenica 16 ottobre 2011

La rabbia e l'orgoglio: vile furto a San Nicola

Non avremmo mai voluto raccontarlo ... forse non l'avremmo mai pensato, nemmeno nel peggiore degli incubi, in fondo ogni furto subito è un pezzo di noi che ci viene sottratto ... Quando poi, meschini e infingardi ladri rubano in una chiesa, la piccola Cappella di San Nicola che per centinaia e centinai di cittadini di Piano di Sorrento ha rappresentato la crescita, la formazione, la vita, il passaggio dall'infanzia alla gioventù ... beh, ad essere colpiti non è solo chi ci "vive" ora, ma un'intera città.
Andiamo con ordine lasciando spazio innanzitutto alla cronaca: ignoti ladri entrano nelle sale e nella cappella (non dal portone di ingresso che non è stato intaccato, probabile il loro passaggio per i giardini limitrofi), rovistano ovunque, aprono cassetti, spulciano nei documenti d'archivio, sottraggono un antichissimo proiettore di inizio novecento, che Don Eduardo usava per dilettare i primi "alunni dell'Oratorio", la statuina della Madonna Addolorata, acquistata appena un anno e mezzo fa, poi si recano, vigliacchi, in cappella. scassinano la cassetta delle offerte, circa 50 euro il contenuto. Poi si arrampicano sull'altare, i candelieri spostati, la statua di San Luigi quasi a fare da muro al vile gesto viene girata, mani indegne strappano dal muro della nicchia i 4 angeli di cartapesta leccese ... chissà cosa li frena dal sottrarli. Spezzate loro le ali, giacciono sull'altare in marmo ... 
 la statuina sottratta della Madonna Addolorata, terracotta, e occhi in vetro, modello '700 napoletano

 la nicchia con le tre statue in cartapesta di scuola leccese: 
gli angeli ai piedi della Vergine Immacolata sono stati strappati ma non rubati, 
i due reliquiari (al centro e vicino la statua di San Luigi) sono stati trafugati

sulla colonna in alto vicino il lampadario, il dipinto su legno di Sant'Antonino, 
è il pezzo più pregiato, trafugato da mani ignobili

Ma la furia di questi balordi (e se fosse soltanto uno?) non si ferma, dalla nicchia, senza pietà vengono sottratti i due reliquiari con il frammento osseo di San Nicola, e nell'altro una piccolo scheggia della Croce di Nostro Signore. Non contenti questi luridi avidi si avventano, usando la sedia sacerdotale verso la colonna di sinistra, in alto, non troppo alto a quanto pare per i malviventi, sulla venerata immagine di Sant'Antonino, quadro dipinto su legno, unico e ultime pezzo del trittico (San Nicola, la Vergine e Sant'Antonio), che era affisso sull'altare delle primitiva Cappella ... 1334 ... insomma, la Storia, che vola via, tra mani ignobili, che meritano solo disprezzo.
Scappano i ladri, scappano usando un vecchio borsone dell'Oratorio, fino a ieri c'erano fili e prolunghe, cavetti e microfoni, per metterci dentro il  risultato della loro razzia ... scompare anche un vecchio centrino ... chissà, forse la pietas di avvolgere la statuina della Addolorata, li avrà convinti ad agire almeno con attenzione.

Immediata la denuncia ai Carabinieri di Piano di Sorrento e il loro intervento: pochi i dubbi, è qualcuno che conosceva cosa andava a "pescare" ...
Rammaricati, dispiaciuti e rabbiosi, i componenti il governo del Sodalizio dei Luigini. Il priore Lorenzo Milano condanna il gesto e rivolgendosi ai malviventi fa appello al loro buon cuore: "sottrarre quei beni, significa rubare all'intera comunità carottese un pezzo della loro storia".
"Intollerabile, assurdo... a pochi mesi dall'inizio del restauro della Cappella, proprio gli oggetti che più di tutti rappresentano la  storia di questo posto ci vengono sottratti", commentano gli altri amministratori del Sodalizio.

Questo blog seguirà con attenzione ciò che accadrà, a partire dalle indagini. Ci auguriamo che i beni sottratti ritornino a casa, alla devozione di una città , Piano di Sorrento, da oggi sicuramente più povera, e che prova a chiedersi il perchè di tanta efferata crudeltà.
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