venerdì 19 giugno 2009

AUGURI DON ANTONINO ... UNA LETTERA PERSA TRA I RICORDI ... UNA SPERANZA PER IL FUTURO ...










Forse il tempo domani sarà difficile trovarlo ... quindi, e la mia non è presunzione, vorrei fare oggi gli auguri a Don Antonino.
Perchè lo so, caro rettore, domani qualcuno stamperà questo post e lo leggerete di gusto ...
La vita di ciascuno di noi è scandita da una miriade di eventi, da una miriade di persone ... difficile districarsi, facile rimuovere il brutto, incomprensibile capire cosa spesso ci rimane ... eppure stavolta voglio provare per un attimo a mettermi al vostro posto: quanta gente è passata per quelle sale, in quel campetto, a quanti giovani, anziani, uomini, donne avete "predicato", quante mani avete stretto, quante note avete suonato su quell'organo????
Don Antonino è proprio per questo un simbolo ... l'ultimo di quei sacerdoti legati al passato ed incredibilemente proiettato al futuro ... l'eroe "normale" che ha educato, dapprima a scuola, poi all'Oratorio generazioni di carottesi ...
Ecco, i carottesi ...

Non si tratta di un sacerdote di "passaggio", nè del profeta che predica dai pulpiti e lontano dalla gente ... no, don Antonino ha cresciuto una città ... meglio di quanto potrebbe fare un sindaco, che male che vada sopravvive alle leggi della politica si e no per 10 anni ...
Mi tornano in mente le parole del fondatore dell'Oratorio, Don Eduardo Mastellone, "son rimasto dove son caduto", riferendosi alla piccola cappella di S.Nicola che aveva provveduto, ottant'anni orsono a trasformare nel luogo che ora è ...
Quelle parole calzano a pennello per questo piccolo, grande sacerdote ... sempre lì l'ho visto, sempre lì me lo son trovato ... come quando 13 anni fa varcai quel portone ...


Vi ero entrato nel pieno dell'adolescenza, a 14 anni, quando molti , oggi, sognando il motorino dopo gli esami di scuola media, pensano alla prima estate senza i genitori, ai primi innocenti amori ...
Io no, il ragazzo mammone (oggi qualche esponente governativo mi etichetterebbe come bamboccione), brufoloso e con gli occhiali, era incuriosito di staccare quel cordone ombelicale, affascinato da quanto a scuola si diceva: "dai, vieni a S. Nicola, facciamo questo, questo ... e di più". Ero entrato in punta di piedi, e ne uscì, subito, quella sera, come cantore ... ricordo la veste bianca, la croce nera, il cordone, le palme agitate nella domenica precedente la Pasqua e il primo congresso, proprio nell'estate del 1996 a ... Sorrento ...
Ricordo quel primo mio grest (e forse, cronologicamente, l'ultimo nella formula che tanti di noi conosciamo), con una squadra di amici (Peppe Staiano, Raffaele Schisano, Daniel Capodilupo) a cui regalai, disegnato da me il logo del nostro team: la Virtus ... retaggio di un ginnasio, che di lì ad un mese avrei cominciato a frequentare ...




Quando dicevo della vita che passa, mi riferisco a questo, mi riferisco a come nonostante siano trascorsi così tanti anni, la figura di quel prete , che ciondolante si avviava da casa sua ad aprire l'oratorio, con noi ragazzi che lo guardavamo venire entusiasti per giocare, era sempre la stessa ... si ripeteva sempre uguale ... mutava solo il tempo.
Col sole o con la pioggia don Antonino era lì, tunica nera ... colletto bianco ... personaggio manzoninano ... romantico e sopraffino ...
Per lui, chissà, i ragazzi gli saranno sembrati tutti uguali ... negli anni sarebbero mutati mode e costumi, ma i ragazzi erano i ragazzi, uniti fra loro dal canto (perchè senza non si gioca!!!!) dalle lezioni di catechismo, dai pizzicotti e dagli ammonimenti ...
Quel primo anno il Grest lo vincemmo e durante la premiazione parlai, per la prima volta in pubblico ... lo definii secondo padre, con genuina innocenza ... e forse oggi continuerei a definirlo così ...
Anche perchè se così fosse, non sono stato un buon figlio ... con lui ho litigato ... irruenza degli anni di liceo prima e di università poi ... un modus vivendi l'Oratorio che stonava col suo dettato, eppure lui con me sempre gentile, sempre umile, sempre pronto ad ascoltare ...
"Ma lasciate stare Biagio!! deve studiare " da qualche anno vi sento ripetere queste parole, ogni volta che per ogni nuova iniziativa l'amico di una vita,Gaetano, vi diceva sempre: "Tanto ci pensa Biagio a prepararla" ...
Ora che Biagio ha finito di studiare, si è tolto lo sfizio di ringraziare voi inserendovi nell'"elenco" di persone che durante il lavoro della mia tesi di laurea, mi sono state vicino ... Un gesto semplice, che non mi è costato nulla e proprio per questo potrei reputarlo di "serie B" ... eppure ai tanti che di questi tempi rispondono con gesti eclatanti, e talvolta stupidi (e inutili) mi piace rispondere con un grazie a chi ha accolto le mie tensioni, scatti d'ira durante un "cursus honorum" impegnativo come quello universitario ...
Grazie Don Antonino ...
Grazie perchè se mi sono ritrovato oggi tra i responsabili di questo luogo è anche per quello che di bello avete voluto vedere in me ...
Sto cercando di svolgere tali funzioni non con esaltazione ... l'oratorio non è l'Italia ... anzi ... sono rimasto l'umile ragazzo di 13 anni fa, con molti chili in più, qualche capello in meno, ma con l'entusiasmo che l'impossibile non esiste ...
Che ci vuole passione e non presunzione nell'affrontare le cose ... che a volte serve guardarsi negli occhi per dirsi che non c'è nulla contro l'altro ...
Oggi rigurdo negli occhi i 50 ragazzi che stanno divertendosi a giocare a calcetto ... sono pronti a festeggiare voi, con l'innocenza dei loro 10 anni ... sono i ragazzi del 2000, quelli che hanno già il telefonino, che chattano su internet, che hanno un profilo su facebook ... parole astruse ai più grandi oggi ... eppure nel mondo che va veloce vorrei dire una cosa proprio a loro ...




Ragazzi, non dimenticate mai che quello che trovate a S. Nicola è tutto merito di un sacerdote come Don Antonino ... un sacerdote oggi anziano, che vi invita a fare "cummedia" quando è giusto, ma a pregare e a farvi santi il resto delle volte ... un prete che può apparire palloso ... ma che ha cresciuto anche voi ... lo sapete??? ha cresciuto i vostri padri sicuramente e ha cresciuto i tanti che oggi con voi allestiscono spettacoli e tornei ... vasi comunicanti che ritrovo in una frase che una giovane maestra ripeteva parlando di un altro grande sacerdote del nostro tempo, Don Lorenzo Milani, il parroco di Barbiana, che con la sua scuola aiutò tanti ragazzi "difficili" nell'Italia del dopoguerra
Quella maestra ripeteva che "la vita entrava nella scuola, in continuazione" ...
La vita entra oggi in QUEST'ORATORIO in continuazione ...
grazie Don Antonino
Buon Compleanno Rettore ...


Un figlio ...
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