L'8 dicembre prossimo (o comunque entro l'anno) la Chiesa Cattolica vivra' una giornata straordinaria: Papa Francesco proclamera' santi due grandi Pontefici dell'epoca contemporanea, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. E cio' avverra' con con un'unica cerimonia (alla quale e' presumibile che possa assistere anche Benedetto XVI). Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha spiegato che Papa Francesco "ha approvato il miracolo, attribuito all'intercessione del Beato Giovanni Paolo II e ha dispensato Giovanni XXIII dal processo relativo a un secondo miracolo, sulla base del fatto che e' cosi' radicata e diffusa la fama della santita' di Roncalli: a Sotto il Monte, ad esempio, nella casa natale, una stanza intera e' colma di fiocchi rosa e azzurri inviati da coppie ritenute sterili che hanno avuto la gioia di un figlio dopo aver invocato il Papa Buono.
"Si e' seguita una procedura semplificata - ha spiegato il portavoce - che pero' arriva in porto secondo la volonta' del Papa", che "ha il potere dal dispensare una causa dal secondo miracolo". E c'e' tutta la generosita' pastorale di Papa Francesco in questa decisione, assunta con tranquillita' perche' se e' vero che non esistono dubbi sulla guarigione della signora del Costa Rica, Floribhet Mora, inspiegabilmente risanata per intercessione di Giovanni Paolo II da una emorragia cerebrale il primo maggio 2011, giorno della beatificazione di Karol Wojtyla (una circostanza che e' all'origine di numerose conversioni tra i testimoni del fatto) e' altrettanto vero che sono centinaia le grazie attribuite a Giovanni XXIII dopo il miracolo che ha portato alla beatificazione del 2000: la grazia concessa a suor Caterina Capitani guarita inspiegabilmente il 25 maggio 1966 dalle conseguenze di una grave emorragia dopo che, oltre un anno prima, era stata sottoposta ad una resezione gastrica quasi totale. Anche all'inizio del percorso della canonizzazione di Giovanni Paolo II c'e' del resto una "dispensa" concessa da Benedetto XVI grazie alla quale si e' potuta avviare la causa senza aspettare i 5 anni necessari secondo il Diritto Canonico. Ma per tutto il resto dell'iter che porta Giovanni Paolo II alla canonizzazione, come ricordato alla Radio Vaticana dal postulatore Slawomir Oder, si e' seguito scrupolosamente quanto stabilito dalle norme, come preteso da Ratzinger che non ha voluto imboccare scorciatoie per accontentare la richiesta del popolo di dichiarare il predecessore "Santo subito". Francesco e Benedetto sembrano del resto davvero in grande sintonia, come dimostra l'Enciclica "Lumen fidei" scritta "a quattro mani" e pubblicata oggi. In essa c'e' una sintesi perfetta delle due personalita' e sensibilita': "Amore e verita' non si possono separare: senza amore, la verita' diventa fredda, impersonale, oppressiva per la vita concreta della persona", si legge nel testo. E l'impressione di un'elaborazione comune e' forte specialmente quando l'Enciclica, con un linguaggio davvero poetico, assicura che la luce della fede puo' davvero illuminare l'amore di coppia e la societa'. "Un amore falso non supera la prova del tempo. Promettere un amore che sia per sempre e' possibile quando si scopre un disegno piu' grande dei propri progetti, che ci sostiene e ci permette di donare l'intero futuro alla persona amata", spiega il testo dopo aver ricordato che "il matrimonio uomo-donna genera la vita e la fede". Un'affermazione - quella sul matrimonio - che va letta pero' insieme a quest'altra: "il credente non e' arrogante; al contrario, la verita' lo fa umile, sapendo che, piu' che possederla noi, e' essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall'irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti".(FONTE AGI.it)
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