sabato 31 marzo 2012

«Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina.»Domenica delle Palme 2012

Domani i cristiani celebrano, secondo il calendario liturgico cattolico,  la Domenica delle Palme. Comincia la Settimana Santa in cui si ricordano la passione di Gesù e la sua resurrezione. La Domenica delle Palme cade durante la Quaresima, che termina il giovedì prima di Pasqua quando inizia il “Triduo Pasquale”. Il Triduo è collocato quindi tra la fine della Quaresima – il periodo di 44 giorni che inizia con il mercoledì delle ceneri – e il Tempo pasquale, che va dalla domenica di Pasqua al giorno di Pentecoste: ovvero il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua che celebra la discesa dello Spirito Santo e la conseguente nascita della Chiesa con la nuova legge donata da Dio. La Domenica delle Palme è anche detta della Passione del Signore ed è osservata dai cattolici, dagli ortodossi e dai protestanti. La festività di oggi ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, come raccontato nel Vangelo secondo Giovanni. La folla festante accolse il messia agitando rami di palma.  

Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!» Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina.» [Vangelo secondo Giovanni, 12, 12 - 15]
Per ricordare l’avvenimento, ogni anno la domenica prima di Pasqua i sacerdoti benedicono all’esterno delle chiese i rami di ulivo o di palma portati dai fedeli. Dopodiché una piccola processione porta le palme all’interno della chiesa per la celebrazione della messa, che comprende la lettura della Passione di Gesù. I rametti di ulivo e di palma benedetti vengono poi distribuiti ai fedeli, che li portano a casa per tenerli come simbolo di pace e vengono invitati a condividerli con amici e parenti. L’evangelista Giovanni parla espressamente di rami di palma, ritenuti un simbolo di trionfo, e non di rami di ulivo. Secondo storici ed esperti di religione, in Italia i rami di ulivo sarebbero stati introdotti nella tradizione popolare a causa della scarsità di palme in diverse aree del paese. Nell’Europa del nord si utilizzano fiori e foglie intrecciate. La celebrazione della Messa si distingue per la lunga lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, secondo il ciclico calendario liturgico; il testo della Passione non è lo stesso che si legge nella celebrazione del Venerdì Santo, che è il testo del Vangelo di s. Giovanni. Il racconto della Passione viene letto alternativamente da tre lettori rappresentanti: il cronista, i personaggi delle vicenda e Cristo stesso. Esso è articolato in quattro parti: l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura. Al termine della Messa, i fedeli portano a casa qui rametti di ulivo benedetti, conservati quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. Si usa in molte regioni, che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua. In molte zone d’Italia, con le parti tenere delle grandi foglie di palma, vengono intrecciate piccole e grandi confezioni addobbate, che vengono regalate o scambiate fra i fedeli in segno di pace. Dalle nostre  parti la fanno da padrone le palem di confetti, vere e proprie opere d'arte  "dolce", che si scambiano,si  benedicono, si custodiscono. La benedizione delle palme è documentata sin dal VII secolo ed ebbe uno sviluppo di cerimonie e di canti adeguato all’importanza sempre maggiore data alla processione. Questa è testimoniata a Gerusalemme dalla fine del IV secolo e quasi subito fu accolta dalla liturgia della Siria e dell’Egitto. In Occidente giacché questa domenica era riservata a cerimonie prebattesimali (il battesimo era amministrato a Pasqua) e all’inizio solenne della Settimana Santa, benedizione e processione delle palme trovarono difficoltà a introdursi; entrarono in uso prima in Gallia (sec. VII-VIII) dove Teodulfo d’Orléans compose l’inno “Gloria, laus et honor”; poi in Roma dalla fine dell’XI secolo. L’uso di portare nelle proprie case l’ulivo o la palma benedetta ha origine soltanto devozionale, come augurio di pace. La Domenica delle Palme non cade sempre nello stesso giorno perché è legata direttamente alla Pasqua, la cui data cambia ogni anno. La festa è mobile e viene fissata in base alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera del 21 marzo. La data della Pasqua per i cattolici si sposta quindi tra il 22 marzo e il 25 aprile. Se, per esempio, la luna piena si verifica un sabato 21 marzo, la Pasqua cade il 22 marzo, ovvero la domenica immediatamente successiva all’equinozio. Per gli ortodossi la data oscilla tra il 4 aprile e l’8 maggio perché utilizzano il calendario giuliano e non quello gregoriano come i protestanti e i cattolici. Quest’anno la Pasqua cadrà l’8 aprile per i cattolici e il 15 aprile per gli ortodossi.
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