(da sommariamente.it) Suono di campane a festa. Da Sorrento a Castellammare, da Lettere a Capri. Papa Benedetto XVI ha nominato stamane Monsignor Francesco Alfano arcivescovo della Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, dove succederà al dimissionario Mons. Felice Cece. Monsignor Alfano lascia la Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia, al cui soglio era stato nominato il 14 maggio 2005.Il Rev.do Mons. Francesco Alfano è nato a Nocera Inferiore, diocesi di Nocera Inferiore-Sarno e provincia di Salerno, il 13 giugno 1956. Ha frequentato la scuola media inferiore presso il Seminario Minore diocesano, il liceo nel Seminario regionale di Salerno. Come alunno dell’Almo Collegio Capranica ha studiato Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, licenziandosi in Teologia Dogmatica. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 17 aprile 1982.
Ha ricoperto in diocesi i seguenti incarichi:
- Vicario Cooperatore a “S. Bartolomeo Apostolo” a Nocera Inferiore (1982-1986);
- Parroco a “S. Maria delle Grazie” a Casali di Roccapiemonte (1986-1989);
- Parroco a “S. Maria delle Grazie” ad Agri dal 1989;
- Direttore dell’Istituto diocesano di Scienze Religiose (1992-1996);
- Responsabile della formazione dei Seminaristi (1993-2002).
Dal 2001 è stato nominato Vicario Episcopale per il Clero.
Inoltre, è stato Assistente diocesano dei giovani dell’Azione Cattolica;
Segretario del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori.
Direttore del Consiglio Pastorale e Responsabile dell’Ufficio Pastorale della Nuova Evangelizzazione.
Ha collaborato con il Vescovo per la celebrazione del Sinodo Diocesano (1996-2001) e del 1° Congresso Eucaristico diocesano.
Dal 24 ottobre 1996 è Cappellano di Sua Santità. Viene poi nominato arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia il 14 maggio 2005. Riceve l’ordinazione episcopale il 2 luglio 2005 dal vescovo Gioacchino Illiano (coconsacranti: arcivescovo Paolo Romeo, arcivescovo Salvatore Nunnari). Intenso il discorso pronunciato nel 2009 all’indomani del terremoto dell’Aquila: la diocesi di S’Angelo dei Lombardi comprende numerosi comuni che nel 1980 subirono le ferite del terribile terremoto in Irpinia. “La tragedia dell’Abruzzo è grave e riguarda tutti; quelle popolazioni devono sentire l’amore di Dio che è venuto a condividere la nostra condizione umana. A distanza di 29 anni, il ricordo del terremoto del 1980 non è mai svanito. Le ferite non si sono mai rimarginate. Ma ora siamo dinanzi ad una svolta.Dobbiamo riappropriarci della nostra storia – spiega – perché vogliamo far sentire la nostra voce che vale quanto quella degli altri. Bisogna uscire da quella cappa di sottomissione che abbiamo vissuto e subito. Dopo quasi trent’anni la ricostruzione si può dire in massima parte completata – osserva -. Ci sono delle eccezioni, ma vanno valutate nel contesto. Non basta però ricostruire le mura. Le comunità devono riappropriarsi della storia e dello spazio che le ha caratterizzate. L’Irpinia deve risorgere” Ora Mons. Franco Alfano sarà alla guida dell’Arcidiocesi di Sorrento – Castellammare che comprende le città di Sorrento, Castellammare di Stabia, Anacapri, Capri, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Pimonte, Pompei, Sant’Agnello, Sant’Antonio Abate, Santa Maria la Carità, Vico Equense. Il territorio è suddiviso in 87 parrocchie. Sede arcivescovile è la città di Sorrento, dove con ogni probabilità si terrà tra poco più di un mese (subito dopo Pasqua, la voce che gira con maggiore insistenza), la solenne cerimonia di insediamento. Molti i problemi sul piatto. Una diocesi all’apparenza “tranquilla”, ma che è attraversata da problemi e difficoltà. La vertenza Fincantieri, agita da oltre un anno il popolo di Castellammare. Le difficoltà dei giovani nell’inserimento del mondo del lavoro, accompagnano tutti i giovani della diocesi. La crisi economica ha colpito anche dalle nostre parti. Ecco il comunicato con cui la Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi dà notizia del trasferimento di Mons. Alfano
“Carissimi Fedeli, il Santo Padre Benedetto XVI, in data 10 marzo c.m., ha disposto il trasferimento del nostro Arcivescovo Mons. Francesco Alfano alla Chiesa sorella di Sorrento-Castellammare di Stabia. La decisione del Papa ci ha colti di sorpresa, procurando sconcerto e turbamento in tutti noi. In questo momento di grande prova per l’impegnativa missione che lo attende, sentiamo il bisogno di esprimere al nostro amato Pastore la vicinanza e la condivisione nella preghiera al Signore, mentre gli vogliamo rinnovare stima e gratitudine per l’instancabile attività pastorale, svolta con zelo e spirito di servizio a favore di tutte e singole le comunità parrocchiali nei sette anni di permanenza nella nostra Chiesa locale.
Sono stati anni di continua attenzione alla persona e di costante impegno per la crescita morale spirituale, civile e religiosa di questa terra dell’Altirpinia. Soprattutto nell’ambito della sua missione pastorale, non si è mai risparmiato di favorire in tutti i battezzati il risveglio di una fede consapevole, convinta e operosa, frutto di un cammino di rinnovamento graduale richiesto dal dettato conciliare e dagli orientamenti pastorali della Chiesa in Italia.
Gli siamo davvero riconoscenti e gli saremo accanto con l’affetto e la preghiera durante la nuova missione pastorale, che avrà inizio con l’ingresso nell’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia sabato 28 aprile prossimo”.
Monsignor Alfano, nato a Nocera Inferiore nel 1956, era stato nominato arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia il 14 maggio 2005 e il successivo 30 luglio ha iniziato il suo servizio pastorale in Alta Irpinia.Ed ecco cosa scrive alla Diocesi Santangiolese, Mons. Alfano.
“Pregate per me e aiutatemi con la vostra vicinanza affettuosa, così come avete fatto nei miei confronti fin da quando mi avete accolto come vostro fratello e compagno di viaggio, mandato dal Signore in questa stupenda terra dell’Alta Irpinia che è diventata subito anche mia e che, grazie a voi, lo resterà per sempre. Io sono infinitamente grato a Dio per questo immeritato e inestimabile dono ricevuto, che mi ha arricchito ben oltre ogni aspettativa: essere stato in mezzo a voi come colui che serve mi ha, infatti, unito a ciascuno di voi in maniera tanto profonda da essere oramai con l’intera famiglia altirpina una sola cosa.”
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