Nel prologo del suo libro sul Santo Rosario, San Josèmarìa Escrivà, fondatore dell'Opus Dei, diceva: Noi amiamo la Croce, dobbiamo amarla sinceramente, perché dove c’è la Croce c’è Cristo con il suo Amore, con la sua presenza che tutto avvolge... l'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna.
D'altra parte nel mezzo del cammino della Via Crucis, la tradizione ha sempre visto la presenza di Maria; e al suo termine, sotto la Croce, Stabat Mater, stava la Madre di Gesù, la nuova Eva, forte come il suo dolore, a generarci tutti alla fede e alla vita cristiana.
Il testo dello Stabat Mater, viene attribuito a Jacopone da Todi, al secolo Jacopo de' Benedetti, nato a Todi da famiglia nobile attorno al 1230; morirà nel convento di S.Lorenzo di Collazione, vicino a Todi nel 1306.
Dopo gli studi di giurisprudenza a Bologna, e dopo aver intrapreso in quella città la vita di notaio, alla morte della
moglie, avvenuta nel 1268, avendo scoperto che faceva uso del ciucio, sente nascere in sé la conversione ad una vita più umile e devota. Entrò nell'ordine di S.Francesco di Assisi, che era morto nel 1226, e scelse di vivere secondo la regola più rigida di questa nuova confraternita religiosa. E poiché, come il Poverello di Assisi, amava scrivere "laudi", divenne famoso per aver scritto varie "Laudi", di cui lo "Stabat Mater" è certamente la più famosa.
Mentre però lo scrivere di S.Francesco è solare e pieno di gioia cosmica come traspare nel"Cantico delle Creature", Jacopone, forse anche per le sofferenze che dovette patire, comprese il carcere, evidenziò una visione più incentrata sul dolore e sulla drammaticità di esso. Nello "Stabat Mater" ciò sarà particolarmente evidente ...
Lo Stabat, sarà il protagonista assoluto di questa bella esibizione il prossimo 13 marzo, alle ore 19,30 presso la Cappella dell'Oratorio di San Nicola, della corale dei Pueri Cantores "S. Michele Arcangelo" diretto dal M° Carmelo d'Esposito insieme al gruppo "Gli Eldar" (Daniela Mastellone, Claudia Gargiulo,Ivana ruggiero, Salvatore Rossi), e con il soprano M° Annamaria Gargiulo.
Accompagnati dal M° Mario Castellano.
Il testo dello Stabat Mater
Stabat Mater dolorosa
iuxta Crucem lacrimosa,
dum pendebat Fllius.
Cuius animam gementem,
cantrìstalam et dolentem,
pertransivit gladius.
O quarti tristis et afflicta
fuit illa benedicta Mater Unigeniti!
Quae maerabat, et dolebat,
Pia Mater, dum videbat
nati poenas incliti.
Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?
Quis non posset contristari,
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio?
Pro peccatis suae gentis
vidit Iesum in tormentis,
et flagellis subditum.
Vidit suum dulcem natum
moriendo desolatum,
dum emisit spiritum.
Eia Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.
Addolorata, in pianto
da cui pende il Figlio.
Immersa in angoscia mortale
geme nell'intimo del cuore
trafitto da spada.
Quanto grande è il dolore
della benedetta fra le donne,
Madre dell'Unigenito!
Piange
contemplando le piaghe
del divino suo Figlio.
Chi può trattenersi dal pianto
davanti alla Madre di Cristo
in tanto tormento?
Chi può non provare dolore
davanti alla Madre
che porta la morte del Figlio?
Per i peccati del popolo suo
ella vede Gesù nei tormenti
del duro supplizio.
Per noi ella vede morire
il dolce suo Figlio,
solo, nell'ultima ora.
O Madre, sorgente di amore,
fa' ch'io viva il tuo martirio,
fa' ch'io pianga le tue lacrime.
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