giovedì 3 dicembre 2009

DA PIANO A BARI, NEL NOME DI SAN NICOLA


Piazza Cota ore 4,45

Il sole sorge quando già stiamo dalle parti di Avellino ... è una strana giornata quella di domenica 29 novembre ... dopo giorni di cielo bellissimo e di temperature quasi primaverile, pioggia e vento ci hanno ricordato che siamo in autunno pieno.
Peccato, il viaggio a Bari è lì dietro l’angolo e questo tempaccio non ci voleva proprio ...
Ci svegliamo tutti che le stelle illuminano il cielo ... le nubi, dopo ore di pioggia, si sono però diradate ... “chissà che tempo troveremo a Bari?” si domanda la marmaglia accalcata in piazza Cota pronta a partire .. Questo viaggio nasconde quasi un antico sortilegio: una decina di anni fa un identico viaggio sulle orme di San Nicola si stava preparando, poi tutto andò in fumo.
In archivio, quasi come uno sfregio a chissà quale infausta sorte, si custodiscono ancora le copie delle autorizzazioni e le brochure del programma!!!
Ma stavolta non è un sogno, è tutto vero e siamo già in viaggio da due ore quando urge una sosta ... bisogna darsi una svegliata e il signor caffè non può non mancare ...
Siamo dalle parti di Avellino ... il freddo è pungente, ma non per Marco che incurante della temperatura osa scendere in tuta.


Marco, incurante del freddo sosta davanti ad una pantera della Polizia

Si riparte e ci si lascia alle spalle la nostra amata Campania ... la Puglia si apre a noi con una classica quanto pericolosa nebbiolina, che costringe l’autista a manovre più accorte. Subito poi ecco il cielo splendere e il sole ergersi alto ... Ragazzi,che giornata!!!e col clima muta intorno a noi anche il paesaggio: ulivi e vigneti a non finire, e la mente mia e di Peppe non può non volare ad Albano, con tanto di spudorato tentativo di imitazione al microfono!!!
Ancora una mezz’oretta e la prima cosa che ci fa capire che stiamo entrando in città è la siluette dello Stadio San Nicola che si para dinanzi a noi. Bari, stiamo arrivando!!!
Costeggiamo l’ingresso della Fiera del Levante, il porto (che per molti di noi della penisola Sorrentina rappresenta il posto incontrare e ritrovare i tanti amici che sulle navi della Msc sbarcano per qualche ora nel capoluogo pugliese), il castello svevo ed eccoci alle spalle della chiesa dedicata al vescovo di Myra.
Avevo letto del forte contrasto tra la città “vecchia” fatta di vicoli e case basse e bianche , e la città “nuova” con i palazzi post unitari, l’università, il municipio gli uffici governativi e il fantastico (e finalmente restituito alla città) Teatro Petruzzelli. E ne ho riprova quando, non appena varcato un bello e suggestivo portale ci sembra di entrare in un mondo senza tempo.


Il portale d'ingresso della Città Vecchia, alle spalle della Basilica

Abbiamo ancora un’ora prima della celebrazione eucaristica e allora via alle foto: la prima, d’obbligo, è sotto la imponente statua di San Nicola a fianco della Basilica, donata dal presidente russo Vladimir Putin.Foto di Gruppo attorno alla Statua del Santo dono della Federazione Russa alla città di Bari

E poi l’avventuroso viaggio tra i vicoli e le stradine, dove ha tirato i primi calci quel fuoriclasse riconosciuto da tutti che è Antonio Cassano. Sono da poco trascorse le nove e trenta e la città sonnecchia ancora, negozi chiusi, persiane ancora abbassate. E’ domenica un po’ per tutti ... Si sente levare alto un solo grido: è quello di un pescivendolo, che espone nel suo piccolo locale il pescato del giorno: “calamarìedde!!!”, “cìere!!!”, “luzze femmene!!!!”, “taratuffe!!!”.
Presepe "casalingo"

A fianco, nell’androne di una piccola casa, un vecchio mostra ai visitatori un presepio dal “sapore orientale”, mentre la moglie appende a fatica un cartello: “qui, pasta fresca” .
E mi vengono in mente le stupidaggini dei nostri politici, di un’Italia così bella, che qualcuno vuole sempre dividere ...
Una pasticceria espone dolci di pasta reale (la pasta di mandorle), peccato che per me e Vincenzo scatti la sirena di moglie e compagna che ci invitano “dolcemente” a salvaguardarci dal colesterolo!Torniamo indietro, la Messa sta per avere inizio.
L'interno della Basilica

Ed è messa solenne poiché a Bari si conclude la nona giornata dell’impegno e della solidarietà e che ha avuto ospite l’On. Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. La messa è celebrata da Mons. Alberto D’Urso, presidente della Fondazione Antiusura “S. Nicola e S. Medici” che ha più volte ripetuto nell’omelia come il l’avvento, volto a significare “l’impegnatività che discende dall’evento della incarnazione” si sposa bene ai valori dell’impegno e della solidarietà, che quest’anno hanno approfondito meglio il tema della legalità.
Al termine della messa scendiamo nella bellissima cripta dove sono custodite le ossa del santo vescovo di Myra, traslate nel capoluogo pugliese. Sulla tomba del santo, venerato dai fedeli d’oriente e d’occidente è visibile un foro, attraverso il quale, ogni nove maggio, a mezzo di una cannula d’argento, viene prelevata dalle ossa del Santo, la cosiddetta “Manna”, un’acqua pura e trasparente che si forma incessantemente nell’urna che custodisce le reliquie del santo.
Mistero e religiosità, oriente e occidente. Sapevamo tutti che Bari, e questa Basilica , avrebbero significato questo e l’emozione di un luogo così magico e potente non poteva non emozionarci.


In giro per le viuzze del centro storico

Usciamo che un tiepido sole illumina lo spiazzale antistante. C’è ancora tempo per pranzare e così ci addentriamo nella città vecchia, che nel frattanto ha “aperto le porte”. E’ tutto un pullulare di prodotti dell’artigianato tipico, cesti di vimini, terracotte dipinte a mano, la nostra vecchina espone le sue orecchiette fatte a mano con affianco una piccola bilancia in metallo per pesarle ...
e poi ci sono i ragazzi che giocano a pallone di fronte la cattedrale, a pochi passi dalla basilica del Santo, avvolti nelle sciarpe bianco rosse del Bari, che scrutano in malo modo lo zaino mio e di Peppe, griffati rispettivamente Napoli e Inter ...
Mangiamo sui bordi del fossato dell’immenso castello Normanno - Svevo, fortezza ricostruita e ampliata su una precedente costruzione greca, da parte di Federico II . Pensiamo di visitare il castello che ospita in questi giorni una bella mostra su Charles Darwin a 200 anni dalla nascita.

il Castello svevo-normanno

Ma prima l’acquisto folle e disperato di prodotti tipici del luogo, in una tipica bottega del centro storico, dall’emblematico nome “U’castagnaro” ... la simpatia del proprietario è disarmante, come il suo accento barese stretto ... Lino Banfi al confronto è un professore universitario di lettere moderne!!
La spesa è fatta, non manca nulla: olio, orecchiette, pomodori secchi, vino, e castagne ... belle, grandi, che come ci ricorda l’amico, sono prima da lasciar andare un poco in acqua e poi cuocerle.
Dopo la visita al castello c’è il pullman che ci aspetta, si riparte.
Dal Tirreno all’Adriatico, dalla Campania alla Puglia, all’insegna di un “amico” comune. Quel San Nicola di Bari, che guida, nella sua enorme grandezza e forza anche la piccola comunità del nostro Oratorio, e che ci ha regalato, oltre al sole, una stupenda giornata nella “sua” città.
Ciao Bari, alla prossima!!!
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