Ha intonare lo storico e augurale testo è stato come da tre anni il tesoriere Giovanni D'Amora ...

Tra i più antichi casalia (rioni) della parte collinare del Piano di Sorrento, lontani dalla vecchia strada consolare, c’era sicuramente quello di Ceremenna, un piccolo aggregato urbano alle pendici del monte Vico Alvano, di cui si ha riscontro già tra il sec. IX e il XII quando fu edificata l’abbazia benedettina di San Pietro.
In epoche successive, prima preoccupazione era il collegamento tra il piccolo nucleo e la restante piana che riuscì attraverso una biforcazione dell’arteria che collegava il centro con il piccolo e modesto borgo di S.Liborio che si costituiva attorno la omonima cappella costruita tra il XIV e il XV sec.
L’abbazia benedettina di S. Pietro era ritenuta una delle più importanti della penisola, molto fiorente ancora nel XVI sec. stando alle SS. visite fatte dagli Arcivescovi sorrentini ai padri, cui apparteneva l’intero monte e i fondi vicini (fino al versante che guarda l’isola dei Galli), interamente coltivati a vigneti, agrumeti e uliveti.
Ai piedi del monte c’è la Chiesa di Santa Maria di Cerignano, a navata unica, e facciata barocca, costruita nel XII secolo e dipendenza dell’Abbazia di San Pietro.
L’etimologia di Cerignano, potrebbe essere legata o al culto pagano di Cerere (Ceres, dea dell’agricoltura), o all’albero di Cerro che formava un bosco sacro con un ninfeo.
Su un fianco della Cappella è ancora evidente una torre che segnava “virtualmente” il valico di comunicazione con il versante amalfitano (Via Scaricatoio).
A inizio del XIX sec. la cappella fu concessa in enfiteusi ad Antonio Aniello che nel 1808, ne divenne il proprietario insieme ad una casetta allo Scaricatoio.
E’ l’inizio della fine per gli oltre 120 ettari del complesso della badia: acquistata, a seguito di esproprio da Gioacchino Murat, la tenuta passa dapprima alla famiglia Sanchez de Luna e poi, e siamo nel 1830, ad Eduardo Colonna Doria del Carretto, di Paliano, principe di Summonte.
Il principe si accasò in un palazzetto ai confini della proprietà, che affacciava sul versante meridionale del fondo e guardava l’isole dei Galli e il golfo di Salerno, in attesa della conclusione dei lavori all’Abbazia che iniziati nel 1850 si conclusero nel 1872, facendo da allora conoscere la struttura come Castello del Principe. Un castello - fortezza come Villa Crawford a S. Agnello.
5 DICEMBRE Oratorio di San Nicola ore 18,30
FESTA DI SAN NICOLA
Solenne Celebrazione eucaristica
presieduta da Don Antonino Guarracino
Benedizione e distribuzione
del pane benedetto
17 DICEMBRE Via San Michele ore 19,00
Tombolata con i commercianti del
Centro storico di Piano di Sorrento
30 DICEMBRE Oratorio di San Nicola ore dalle 18,30
Brindisi di fine anno con
l’amministrazione dei Luigini
e canzone de lo Capodanno
3 GENNAIO Oratorio di San Nicola ore 19,00
“Raccontando il Natale”
Concerto di musiche natalizie
dei Pueri Cantores
“S. Michele Arcangelo”
con il tenore Carmelo d’Esposito
e la soprano Annamaria Gargiulo
TRA IL 2 E IL 4 GENNAIO Oratorio di San Nicola ore 18,00 ca.
Grande Tombolata per i più piccini!!!
Ricchi, dolci premi
e cotillons!!!!!
DAL 25 DICEMBRE AL 6 GENNAIO
PRESEPE DEI RAGAZZI DI SAN NICOLA
IX EDIZIONE!
Al momento della revisione del caledario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa. (Avvenire)
Patronato: Musicisti, Cantanti
Etimologia: Cecilia = dal nome di famiglia romana
Emblema: Giglio, Organo, Liuto, Palma
Martirologio Romano: Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall’antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.
Tutti i fondatori, uomini e donne, dei " titoli " delle basiliche romane sono stati soppressi nel Calendario universale della Chiesa, perché non si può affermare che siano stati Martiri o confessori della fede, ma soltanto persone benefiche che hanno donato alla Chiesa le case o i palazzi diventati più tardi basiliche.