lunedì 20 settembre 2010

In Cammino a Caserta, in cammino insieme ...

la Croce del sodalizo sullo sfondo della Reggia Vanvitelliana (in alto)
in basso sullo sfondo Campanile del Duomo di Caserta

 La rappresentanza dei Luigini lungo Via San Carlo


C’è un perché dietro la scelta di Caserta come sede del 3° Cammino Regionale delle Confraternite della Campania che si è tenuto ieri pomeriggio: già in tempi antichi, queste terre furono attraversate dall'Apostolo Pietro, nel suo percorso di avvicinamento a Roma.
Ed è in questo spirito di comunione fraterna, che ha contraddistinto gli Apostoli e che deve contraddistinguere i fratelli cristiani e in particolare i Confratelli delle Confraternite, che oltre 100 sodalizi, provenienti da ogni angolo della nostra regione hanno sfilato lungo le vie della città fino a raggiungere la Reggia vanvitelliana. Una marea di labari, croci, sai di ogni foggia e colore. Una “valanga variopinta” come ha sottolineato il sindaco Nicodemo Petteruti nel suo saluto istituzionale agli oltre duemila partecipanti. E in questa “gioia confraternale” c’erano anche due sodalizi dell’INCIPIT VITA NOVA, la Arciconfraternita della SS.Trinità e la Confraternita dei Luigini, “unite” non solo in tante attività che durante l’anno svolgono presso le loro comunità e spesso anche insieme (vedi il bellissimo spettacolo teatrale messo in scena dal gruppo teatrale dei "Triniteatranti" appena un mese e mezzo fa), ma anche in questa “straordinaria” e festosa occasione.
Partenza dallo spiazzo della Chiesa della SS.Trinità, quando oramai è quasi ora di pranzo, arrivo dopo neppure un'ora, pranzo a sacco nel piazzale Carlo III, adiacente alla mastodontica Reggia Vanvitelliana, e piccolo break di un'ora per raggiungere il punto di partenza della processione. Ed ecco che in una piccola stradina laterale al duomo della città, la marea di cui sopra, si para dinanzi a noi. Abiti bianchi, neri, blu, rossi, viola, gialli, verdi ... un arcobaleno di fede senza fine. e poi la ricchezza d ilampioni, incensieri, labari, vele, e croci, tante croci.
Per i Luigini - che non vivevano una esperienza così - dal cammino tenutosi a Sorrento oltre venti anni fa , è stato un ritrovarsi, oltre al riconoscimento ufficiale di un cambio generazionale che , finalmente è sotto gli occhi di tutti. Poco importa degli impegni che hanno bloccato molti dei nostri giovani (il lavoro prima di tutto). Il bello è stato esserci, il bello è stato sfilare, il bello è stato ascoltare il bisbiglio di tanti increduli curiosi che si accostavano con dovuta attenzione e un pizzico forse di timore, chiedendoci da dove venivamo e sospirando ogni qual volta si rispondeva "Sorrento", a ribadire la certezza del paradisiaco posto dove viviamo.
Ed è stato bello camminare insieme a realtà confraternali vicine a noi per vita confraternale "attiva"(L'Arciconfraternita SS Crocifisso e Pio monte dei Morti di Meta che insieme a noi lè inserita nell'esperienza dell'unità pastorale) ed altre non troppo geograficamente lontane, anche se non si vivono percorsi comuni (Conf. Ave Gratia Plena di Arola e quella del SS.Rosario di Montechiaro, entrambi frazioni di Vico Equense).
Perché, al di là di abiti più o meno sgargianti, è compito ancora moderno e attuale, per le nostre congregazioni, quello di essere chiamate ad un forte rinnovamento spirituale per una rinnovata evangelizzazione della nostra società. Lo ricorda il Vescovo di Caserta, Mons. Pietro Farina, che ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme a Mons. Armando Brambilla, vescovo ausiliare di Roma e assistente nazionale delle confraternite, che più volte, durante l’omelia, ha chiamato a raccolta le nostre Confraternite: “gloriose testimonianze di un passato di fede e di carità, sono chiamate a partecipare attivamente a questa urgenza di rinnovamento e di evangelizzazione e di fatto, con diverse iniziative, mostrano di perseguire questa finalità”.

Una giornata per certi versi incredibile, che ci lascia dentro la certezza che quello che quotidianamente costruiamo - per noi Luigini insieme ai tanti giovani che frequentano l'oratorio di San Nicola, è tutta grazia e deve essere vista come tale. E' missione anche questa, è un cammino da cui è difficile tirarsi indietro ...
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