venerdì 18 settembre 2009

VITE SPEZZATE


Cordoglio di tutto l'Oratorio di San Nicola per l'orrenda strage di ieri a Kabul dove sei militari italiani sono morti e altri quattro sono rimasti feriti in modo grave in Afghanistan in seguito ad un attentato kamikaze che ha colpito un convoglio della Nato sulla strada che porta dal centro cittadino all'aeroporto della capitale, Kabul.
Sia i morti sia i feriti che non sarebbero in pericolo di vita, secondo quanto ha riferito il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al Senato, appartengono al 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore di stanza a Siena, tranne un ferito che è un militare dell'aeronautica.
Nello scoppio, avvenuto alle ore 12.10 localo, le 9.40 in Italia sono rimasti coinvolti due blindati italiani di scorta al convoglio, colpiti in pieno dall'esplosione di un veicolo imbottito di esplosivo condotto da un attentatore kamikaze.
I caduti sono:
- il sergente maggiore Roberto Valente (Napoletano di Fuorigrotta)
- Matteo Mareddu (Solarussa, Oristano)
- il tenente Andrea Fortunato (Lagonegro, Potenza)
- primo caporal Maggiore Davide Ricchiuto (Glarus, Svizzera- residente in Salento) -
primo caporal Maggiore Gian Domenico Pistonami (Orvieto)
- primo caporal Maggiore Massimiliano Randino (Pagani, Salerno)

E' il più grave attentato a un contingente italiano, da quello del novembre 2003 a Nassiriya (19 connazionali). La strage di stamattina a Kabul fa salire così a 21 gli italiani morti in Afghanistan dall'inizio del 2004. La maggioranza dei soldati è rimasta vittima di attentati, mentre una minor parte è morta in incidenti o per malore.
La guerra non è mai la soluzione, ma ciò che fa rabbia è che i nostri militari sono lì per difendere la pace e regalare la democrazia a popoli in sofferenza ...e sono morti ...
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