Quella del Maggio dei Monumenti, in programma nella città di Piano di Sorrento, sarà solo una occasione in più per apprezzare e far conoscere alla cittadinanza la conclusione dei lavori alla Cappella dell’Oratorio di San Nicola. I lavori, quasi conclusi (mancano soltanto il recupero del coro ligneo, il posizionamento dell’altare e dell’ambone, la pitturazione del portone d’ingresso) già non fermano la quotidiana recita del Santo Rosario, proprio in Cappella, e neanche, nella serata di domani (ore 19.00), il concerto - preghiera nell’ambito dell’evento promosso dal Comune di Piano di Sorrento e dall’Associazione Turistica Pro Loco Città Piano di Sorrento. Più precisamente, alle 19.00 la cappella accoglierà fedeli e visitatori in una speciale visita guidata, a seguire il concerto di arie mariane degli Elven Strings, nuova formazione musicale composta dai giovani Salvatore Rossi, Daniela Mastellone e Ivana Ruggiero, guidati sapientemente dal M° Carmelo d’Esposito. Un modo per anticipare la solenne inaugurazione prevista durante l’estate. La voglia di fare, è più forte dei dettagli e degli arredi da sistemare, dei ritocchi alle sale interne che hanno raccolto per oltre un anno, come un ripostiglio, gli oggetti e i quadri della cappella. Del resto proprio il 2 maggio scorso la piccola cappella, cuore pulsante della storia di questa parte di costiera, ha festeggiato il 680° anniversario della sua fondazione. Nell’anno del Signore 1334, l’Arcivescovo di Sorrento Pietro III (Fra Pietro, era difatti un francescano) rende noto che il nobile e agiato reverendo Don Parisio de Maxo si era presentato per chiedere di costruire su suolo di sua proprietà, nel casale del Piano, una cappella dedicata a San Nicola. A Mons. Giovanni Battista Maresca, arciprete del Piano, fu concesso di porre la prima pietra del nuovo edificio di culto. Don Parisio dotò anche di beni sufficienti per avere la comodità di un proprio cappellano o rettore. La primitiva cappella aveva sul suo altare un quadro dipinto su legno nel quale erano rappresentati i Santi Nicola ed Antonino a fianco della Immacolata. Un trittico, che proponeva alla venerazione dei fedeli la Vergine Santissima e i due protettori dei naviganti, il secondo anche patrono di Sorrento. Del trittico era rimasto fino al 2012 solo l’immagine di Sant’Antonino, poi malamente trafugata da mano ignota. Il Giovedì Santo del 1608 la Cappella accolse i primi incappucciati bianchi, in visita agli Altari della Reposizione. Fino al 1867, tra alterne vicende, il beneficio ecclesiastico e la cappella di San Nicola andarono avanti senza sussulti o scosse. In quello stesso anno i beni della Cappella vennero requisiti ed incamerati dal nuovo Regno d’Italia, in seguito alla riunificazione. Rimasta senza beni la Cappella di San Nicola finì con l’essere chiusa al culto e divenne una specie di fienile, in essa fu pure fusa la seconda campana della nostra Basilica, quella che ai tempi era chiamata ‘a campana a muorte. Ma non fu la fine di tutto. Nel 1872 in vista di un corso di Sacra Missione che la Congregazione dei Pii Operai di Napoli avrebbe tenuto al popolo del Piano, l’arcivescovo di Sorrento, Mons. Mariano Ricciardi assegnò a tale scopo la Cappella di San Nicola, bisognosa di restauri. Fu questo il germe che portò alla nascita, tre anni dopo della Congregazione di Spirito dei Giovani Carottesi, detta dei Luigini, con sede nella nuova e restaurata Cappella. La cappella, unica navata, fu ampliata dopo il 1890, con Don Eduardo Mastellone instancabile Padre Spirituale del nuovo sodalizio. Nella parte ampliata fu posto l’altare in marmo policromo con sopra il tempietto con all’interno le tre statue di cartapesta di scuola leccese di fine XIX secolo, rappresentanti i Santi Nicola e Luigi e la Vergine Immacolata. A fine 2012 cominciano i tanto attesi lavori di restauro alla Cappella. Il progetto ha previsto sia interventi all’esterno che all’interno della cappella. Per quanto riguarda l’esterno, i lavori si sono limitati unicamente alla facciata principale lungo via Santa Margherita; quelli interni hanno riguardato esclusivamente la cappella (stucchi, pavimentazione, pareti, impianto elettrico), escludendo pertanto l’attuale sagrestia ed i locali per la pastorale. L’impegno del sodalizio dei Luigini, della Parrocchia di San Michele, dell’Amministrazione Comunale e quella spontanea di tanti cittadini, amici (in ultimo la straordinaria dimostrazione d’affetto dei partecipanti a un burraco presso il ristorante Acqua Pazza) ha portato alla conclusione di un viaggio, che nello storico anniversario della fondazione trova un modo ancor più solenne per festeggiare un “monumento” della città di Piano di Sorrento.
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