giovedì 23 maggio 2013

Don Gallo, addio al "prete di strada"

È morto ieri all'età di 84 anni don Gallo, il prete di strada: era malato da tempo. Don Gallo è stato il fondatore e l’animatore della Comunità di San Benedetto al Porto a Genova. Don Gallo si è spento mercoledì 22 maggio nella sua Genova, dov’era nato il 18 luglio 1928: a rendere nota la notizia della morte è stato proprio il portavoce della comunità, Domenico Chionetti.
Le sue condizioni di salute si erano notevolmente aggravate negli ultimi giorni. L’ultima è stata «una notte tranquilla», ha riferito Chionetti. I nipoti del sacerdote, Paolo e Vittorio, hanno trascorso la notte in Comunità, vegliandolo. «Il suo cuore ha cessato di battere alle 17.45 – ha detto Chionetti – siamo tutti con il cuore gonfio di tristezza». Don Gallo è noto da sempre per il suo impegno sociale e il coraggio nell’affrontare situazioni ingiuste e difficili. Dapprincipio si avvicinò ai salesiani: durante gli anni del noviziato chiese di partire missionario e fu destinato al Brasile, a San Paolo. Fu ordinato il primo luglio del 1959. Fin da subito si occupò dei carcerati. Nel 1964 chiese di uscire dalla congregazione per essere incardinato nella diocesi genovese, e divenne cappellano del carcere di Capraia. Un'altra delle esperienze più significative fu quella alla parrocchia del Carmine, nel difficile centro storico di Genova, dove rimase fino al 1970, e dove si occupò da subito degli immigrati e degli emarginati. La parrocchia divenne un centro di aggregazione, ma l’operato di don Gallo fu accompagnato da molte polemiche. Il sacerdote dovette lasciare la parrocchia per ordine del Cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo della città. La sua predicazione stava irritando, venivano criticati i contenuti delle omelie, “accusati” di essere comunisti. Erano gli anni della teologia della liberazione, dei “preti rossi” e la scomunica ai religiosi meno ortodossi incombeva… Don Gallo obbedì al Vescovo, ma non rinunciò alla sua missione, a dedicarsi agli “ultimi”. Poco dopo fu accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, dove diede vita alla sua comunità. Da allora si è sempre impegnato per il recupero degli emarginati, anche se molte sue posizioni hanno attirato polemiche come la decisione di appoggiare la legalizzazione delle droghe leggere per combattere il racket (battaglia condivisa da grandi cantanti come Vasco Rossi e Piero Pelù). È stato autore di numerosi libri e le sue prese di posizione sui grandi temi sono state tante: lottò contro l’apertura di una base militare americana a Vicenza, si lamentò per la poco apertura della Chiesa nei confronti degli omosessuali (fonte OGGI.it). Share/Bookmark

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