Messaggio di Papa Benedetto alla 45esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, sul tema "Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale". riporto il pezzo dal sito de la repubblica (www.repubblica.it)
Le nuove tecnologie e in particolare i social network, sempre più popolari fra i giovani, offrono nuove opportunità di "condivisione", quindi di "dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive". Occorre però evitarne i pericoli, come "il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l'eccessiva esposizione al mondo virtuale": ad occuparsi di internet è Benedetto XVI, nel suo messaggio per la 45esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, sul tema "Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale", dando ai ragazzi precisi consigli su come comportarsi in rete e assicurando che c'è uno stile cristiano con cui stare sul web.

Non annacquare il Vangelo per renderlo popolare. Le nuove tecnologie non stanno modificando solo il modo di comunicare, ma la stessa comunicazione, sottolinea il Pontefice. Ma se il coinvolgimento sempre maggiore nella pubblica arena digitale "conduce a stabilire nuove forme di relazione interpersonale, influisce sulla percezione di sé e pone quindi, inevitabilmente, la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell'autenticità del proprio essere". Un invito preciso è rivolto ai cattolici perché esercitino una presenza attiva in rete: esiste, secondo Benedetto XVI, uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale, che "si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell'altro". La testimonianza cristiana in rete "deve diventare alimento quotidiano e non attrazione di un momento". In questo senso, precisa infine il Papa, il messaggio del Vangelo può essere veicolato attraverso internet. Attenzione, però: la "verità" non può essere "annacquata" per renderla magari più "popolare".
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